Ambasciate Usa: vetrina per vendere armi americane

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2018 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
ambasciate-usa.armi-trump

Ambasciate Usa: vetrina per vendere armi americane

ROMA – Ambasciate Usa: vetrina per vendere armi americane. Missili, droni, caccia, tecnologia militare di ultima generazione in vetrina nelle capitali di tutto il mondo: l’amministrazione Trump vuole spingere al massimo la vendita di armi e per questo ha deciso di utilizzare le ambasciate  come “show-room”, spazi ideali di promozione sul campo dell’industria militare americana.

Da un punto di vista diplomatico una scelta senza precedenti, in linea con la personalità del presidente, assolutamente fuori sintonia rispetto alla prudenza e alla riservatezza con cui si affrontano temi sensibili che toccano gli equilibri geo-strategici. Trump, secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters che chiama in causa fonti qualificate dell’amministrazione Usa, è impermeabile a scrupoli o remore di tipo etico: la vendita di armi è un volano indispensabile per sostenere e incoraggiare la politica economica, commerciale ed estera secondo il principio e promessa elettorale “America first”.

Le ambasciate saranno riempite di funzionari e attaché militari che avranno carta bianca per promuovere il prodotto Usa: e questo nonostante in un solo anno di presidenza il fatturato abbia già superato i 42 miliardi di dollari, almeno 10 in più rispetto all’ultimo anno di amministrazione Obama.

E nulla fermerà questo presidente dallo sfruttarlo in nome di America First, di una ragione economica che a suo avviso ridurrà l’odiato deficit commerciale, porterà nuovi e solidi posti di lavoro nel Paese e consentirà agli Stati Uniti anche futuri risparmi delegando altrove mansioni – ben armate – di sicurezza globale. «Daremo ai nostri partner una maggior capacità di condividere gli oneri della sicurezza internazionale e avvantaggeremo la base industriale del settore della difesa garantendo l’assunzione di lavoratori americani», ha commentato una fonte vicina ai preparativi per la nuova politica. (Marco Valsania, Il Sole 24 Ore)