Libia, Frattini incontra il capo dei ribelli: “Nel paese diecimila morti”

Pubblicato il 19 Aprile 2011 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia ha dato il benvenuto ufficiale a Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio nazionale di transizione libico e capo dei ribelli al rais Muammar Gheddafi.

Il ministro degli Esetri Franco Frattini ha incontrato Jalil a Roma. Poi il leader degli insorti incontrerà il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo di Stato Giorgio Napolitano. Insomma, incontri ufficiali da leader riconosciuto. Del resto Frattini ha fatto sapere che intende “spiegare agli altri Paesi europei e del mondo perchè anche loro dovranno presto riconoscere il consiglio nazionale transitorio libico da cui nascerà la nuova Libia”.

Il ministro ha poi parlato dei morti della crisi libica: “Almeno 10mila”. Il numero gli è stato riferito dallo stesso Jalil. Si tratta, ha detto Frattini, di “vittime di un regime sanguinario”, a cui vanno aggiunti oltre “50-55mila feriti”.

In un collegamento con Canale 5 Frattini ha annunciato che il prossimo 2 maggio ci sarà una conferenza internazionale a Roma per discutere e affrontare la soluzione del conflitto in Libia.

La soluzione a cui sta lavorando la comunità internazionale prevede “un’uscita di scena” del rais libico.  Riguardo alla lentezza della missione in Libia, Frattini ha ricordato come sia stato deciso con l’Onu di “non effettuare interventi militari di terra ma solo a protezione civili” con un intervento che ha “scongiurato un bagno di sangue” e quindi si è mostrato “assolutamente fondamentale”.

“Per vincere rapidamente sul piano militare vi sarebbero molti altri strumenti, ma sono strumenti che la comunità non ha accettato, l’intervento di terra, i bombardamenti mirati anche nelle zone urbane, ma immaginiamoci i danni collaterali, quante vittime civili. Quindi l’importante è fermare l’avanzata di questo dittatore sanguinario”. Frattini ha però precisato che se Muammar Gheddafi dovesse trovarsi in pericolo di vita “verrebbe aiutato come accadrebbe per ogni altro libico”.