Commercio internazionale, la Cina non rispetta le regole? L’Unione Europea storce il naso

Pubblicato il 10 Novembre 2010 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA

L’Unione Europea comincia a storcere il naso davanti al comportamento della Cina in ambito di commercio internazionale: lo ha spiegato Karel De Gucht, commissario europeo al Commercio. Il belga ha raccontato un episodio avvenuto in Polonia: “Un’impresa cinese ci ha costruito un’autostrada con lavoratori che costavano la metà, anche cinesi, e prezzi dei materiali dimezzati dal dumping. Ed è girata la voce che nell’appalto fossero finiti pure fondi europei. Il governo polacco ora smentisce tutto, ma in casi simili la Ue non può guardare dall’altra parte: prezzi da dumping non dovrebbero permettere l’accesso ad appalti pubblici”.

La vicenda viene fuori dopo che i cinesi erano già stati al centro di un “caso” internazionale, quello del commercio delle “terre rare”, preziosi minerale che solitamente vengono usati per auto ibride, turbine eoliche, armamenti e hi tech. Qualcuno aveva letto dietro questa decisione una volontà di “ricatto” nei confronti degli acquirenti, soprattutto gli Stati Uniti.

Sulla questione De Gucht ha per il momento gettato acqua sul fuoco (“Finora non vi è alcuna informazione sul fatto che imprese europee vengano attivamente emarginate”), ma ha voluto mettre comunque i puntini sulle i: “Abbiamo già detto ai cinesi che, se saltasse fuori un tentativo di intralciare i liberi scambi, questo sarebbe per noi intollerabile”.

De Gucht a dicembre andrà in Cina, ma non ha intenzione di inserire il Paese asiatico in una ipotetica “lista nera: ” Non credo alle liste di proscrizione che escludono questa o quella nazione. E credo che si debbano tenere aperti tutti canali”.