Rom, Consiglio d’Europa e Ue premono per l’integrazione

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 19:48 OLTRE 6 MESI FA

Il ‘caso rom’ scoppiato di recente in Francia e in altri Paesi europei rappresenta un ”campanello d’allarme”, e deve diventare l’occasione per agire e risolvere definitivamente il problema dell’integrazione: è questa la posizione del Consiglio d’Europa e della Ue, pronte ad attuare una serie di misure concrete per facilitare questa piena integrazione dei rom nei Paesi in cui risiedono.

Una lista delle prime iniziative è stata annunciata oggi da segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, e dal commissario Ue alla giustizia, Viviane Reding, in occasione della Conferenza sui rom svoltasi a Strasburgo. Conferenza alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa, tra cui i 27 Stati membri della Ue, e quelli di 15 organizzazioni che rappresentano la comunità rom in Europa.

Tra le iniziative presentate c’è quella della formazione di mediatori culturali per i rom, che avranno il compito di facilitare l’accesso ai servizi e i contatti con la società civile.

Reding ha anche messo l’accento sul lavoro della task force Ue che sta valutando l’utilizzo dei fondi comunitari per l’integrazione dei rom da parte degli Stati membri.

”La mia sensazione – ha detto il vicepresidente della Commissione Ue – è che sinora i Paesi abbiano chiesto pochi fondi per programmi indirizzati ai rom, perché non è popolare spendere per questa comunità ”.

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