Russiagate, “Putin coinvolto nell’hackeraggio per danneggiare Hillary Clinton”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2017 - 16:59 OLTRE 6 MESI FA
 “Russiagate, “Putin coinvolto nell’hackeraggio per danneggiare Hillary Clinton”” è bloccato Russiagate, “Putin coinvolto nell’hackeraggio per danneggiare Hillary Clinton”


“Russiagate, “Putin coinvolto nell’hackeraggio per danneggiare Hillary Clinton”” è bloccato
Russiagate, “Putin coinvolto nell’hackeraggio per danneggiare Hillary Clinton”

WASHINGTON – “La Cia accertò che il presidente russo Vladimir Putin era coinvolto direttamente nella campagna di hackeraggio per screditare le elezioni presidenziali americane”: è quanto scrive il Washington Postche ricostruisce con decine di fonti anonime dell’intelligence statunitense le reazioni di Barack Obama per fermare le interferenze russe.

La Cia sarebbe venuta in possesso di specifiche istruzioni di Putin per sconfiggere o almeno danneggiare la candidata democratica Hillary Clinton e aiutare il suo rivale Donald Trump.

Tre mesi prima del voto di novembre 2016, scrive il Washington Post, il quadro generale di un attacco informatico da parte dei servizi di spionaggio della Russia era noto alle massime autorità degli Stati Uniti. Soprattutto dopo che il 22 luglio dello scorso anno quasi 20mila email sottratte al comitato elettorale democratico erano state pubblicate online da WikiLeaks.  

Solo che ci sono volute diverse settimane perché le altre agenzie di intelligence Usa potessero confermare quanto accertato dalla Cia. Solo in autunno è stato rivelato quello che i servizi sapevano dall’estate riguardo al presunto intervento di Putin per far eleggere Trump.

Sempre secondo il Washington Post Obama ordinò la preparazione di una ‘cyberoffensiva’ contro la Russia come rappresaglia per le interferenze di Mosca sulle elezioni presidenziali americane. Ma solo poco prima di lasciare la Casa Bianca. La decisione finale se sferrare l’attacco o meno sarebbe dunque toccata al neo-presidente Donald Trump. Il Post racconta la riluttanza di Obama a prendere misure contro la Russia prima delle elezioni di novembre, “per non peggiorare le cose”.