Siria, opposizione: "Onu chieda fine del regime di Assad"

Pubblicato il 30 Gennaio 2012 - 21:58 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, 30 GEN – ''Ogni risoluzione che non metta fine al regime di Bashar al Assad non rappresentera' una soluzione pragmatica allo spargimento di sangue che da undici mesi affligge il popolo siriano, e non sara' in grado di preparare il terreno per negoziazioni politiche pacifiche''. Cosi' si e' espresso Borhan Ghalioun, leader del Consiglio Nazionale Siriano (Cns) parlando con un gruppo di giornalisti alla vigilia del gran consulto al Palazzo di Vetro, in programma per domani pomeriggio.

''La condizione imprescindibile per dare avvio delle trattative sono le dimissioni di Assad. Nessuna negoziazione e' possibile se non rinuncia al potere'', ha detto il capo della principale piattaforma di opposizione in esilio al governo di Damasco. Ghalioun ha lanciato un appello forte alla comunita' internazionale, che ''sinora con la sua inattivita' ha fatto si' che Assad continuasse indisturbato nella distruzione del popolo siriano''.

''Sinora il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non e' stato in grado di adottare una risoluzione che condanni il massacro posto in essere dal regime'', ha sottolineato ancora il leader del Cns, lanciando un appello ai Quindici affinche' votino un documento che condanni i crimini contro l'umanita' posti in essere dal governo di Damasco e obblighi Assad a dimettersi.

Ghalioun ha quindi rivolto un appello forte alla Russia, affinche' dia il proprio consenso alla bozza di risoluzione sul tavolo del Consiglio e non renda vani, per la seconda volta, gli sforzi di trovare un accordo condiviso. ''La comunita' internazionale deve inviare ad Assad un messaggio chiaro – ha ribadito – e questo puo' avvenire solo se si approva una risoluzione che disconosce il suo ruolo come presidente''.