Ucraina, cosa farà l’Italia? Ipotesi ridislocamento delle truppe italiane Nato ad est. Già 238 militari italiani in Lettonia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2022 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, cosa farà l'Italia? Ipotesi ridislocamento delle truppe italiane Nato ad est. Già 238 militari italiani in Lettonia

Ucraina, cosa farà l’Italia? Ipotesi ridislocamento delle truppe italiane Nato ad est. Già 238 militari italiani in Lettonia (Foto Ansa)

L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata e l’Italia ipotizza di ridislocare le truppe italiane in linea con il dispositivo che sta mettendo in campo la Nato dopo gli attacchi russi in Ucraina. Intanto dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, arriva la condanna nei confronti della Russia: “Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.  

Draghi: “L’attacco della Russia alla Ucraina è ingiustificabile”

“Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile”, ha detto il premier Draghi, sottolineando che “l’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.  

“Putin metta fine allo spargimento di sangue e ritiri le forze militari dai confini ucraina in modo incondizionato”, l’appello del presidente del Consiglio italiano. 

Ucraina, in Lettonia 238 militari Italia in missione Nato

L’Italia partecipa in Lettonia, uno dei fronti più esposti nell’attuale situazione di crisi, ad una missione della Nato denominata Baltic Guardian: attualmente la consistenza massima autorizzata dal Parlamento per il contingente nazionale è di 238 militari e 135 mezzi terrestri.

Il battlegroup multinazionale cui partecipano i militari italiani, su base Truppe alpine dell’Esercito, è a guida canadese.

A seguito di una specifica richiesta avanzata da parte dei Paesi Baltici e della Polonia, la Nato ha deciso di rafforzare la propria presenza sul fianco est dello spazio euro-atlantico, varando una misura cosiddetta di “enhanced Forward Presence” (Efp) che contempla lo schieramento di quattro Battlegroup in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia.

L’Efp, sottolineano alla Difesa, è “una misura di natura difensiva, proporzionata e pienamente in linea con l’impegno internazionale della Nato che intende rafforzare il principio di deterrenza dell’Alleanza. In particolare, aver rafforzato la presenza sul fianco est dell’Alleanza rappresenta un chiaro esempio della determinazione nell’assolvere la missione primaria di sicurezza collettiva dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia, nonché di riaffermazione della coesione e della solidarietà tra i Paesi membri”.  

Nato: “Non invieremo truppe in Ucraina”

La Nato, comunque, nega di voler inviare truppe in Ucraina: “Non ci sono truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell’Alleanza in territorio Nato. L’Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe e non abbiamo piani di inviare truppe in Ucraina”, ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg.  

“In risposta all’ammassamento militare russo stiamo già rafforzando le nostre difese – ha aggiunto Stoltenberg -. Nelle scorse settimane gli alleati nordamericani ed europei hanno mobilitato migliaia di soldati nella parte Est dell’alleanza e messo in stand-by altre truppe. Abbiamo oltre 100 jet in massima allerta che proteggono il nostro spazio aereo e oltre 120 navi alleate in mare dal Nord al Mediterraneo”, spiega Stoltenberg. “I piani vanno a coprire tutta la parte orientale dell’Alleanza e danno più spazio ai nostri comandanti”. 

Nato: “Sull’allargamento non accettiamo compromessi con Mosca”

Riguardo ad un eventuale allargamento della Nato che comprenda anche l’Ucraina, Stoltenberg ha chiarito: “La Russia e la Nato non firmeranno accordi sulla non ulteriore espansione dell’Alleanza, i Paesi alleati non scenderanno ad alcun compromesso. Noi rispettiamo le decisioni di Finlandia e Svezia se unirsi o meno. Ogni Paese è libero di scegliere”. Al summit di domani “avremo anche Svezia, Finlandia e Ue”, ha aggiunto.

L’ambasciatore russo: “L’Italia mantenga una politica ponderata verso Mosca”

L’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov, “ha espresso l’auspicio che, rispetto alla situazione ucraina, l’Italia mantenga quella politica ponderata che tradizionalmente caratterizza le relazioni bilaterali tra Russia e Italia”. Lo ha scritto in una nota l’ambasciata russa, dopo la convocazione stamani del diplomatico alla Farnesina. 

“Nell’ambito dell’incontro, la parte italiana ha illustrato la posizione dei vertici del Paese in merito a quanto avviene in Ucraina. Per parte sua, l’ambasciatore Razov, sulla base dell’appello fatto dal presidente Putin, ha spiegato i retroscena e le cause della situazione creatasi in Ucraina e illustrato le intenzioni della parte russa relativamente all’operazione militare speciale”, aggiunge la nota russa.

La Farnesina agli italiani in Ucraina: “Rimanete a casa”. I numeri di emergenza

La Farnesina, “in considerazione degli attuali attacchi in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo, raccomanda ai connazionali di seguire le indicazioni delle Autorità locali che, al momento, invitano a rimanere nelle proprie abitazioni, e mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d’informazione”.

“Gli spostamenti via terra all’interno e verso l’esterno del Paese con i mezzi disponibili devono essere valutati con estrema cautela, i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Crimea sono sconsigliati e tutti i viaggi verso l’Ucraina sono da posticipare”, prosegue la nota della Farnesina, pubblicata anche sul sito Viaggiare Sicuri.

“Se presenti nel Paese – si legge nell’avviso – si raccomanda di registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it e scaricare la APP “Unità di Crisi” per i cellulari. L’Ambasciata d’Italia a Kiev è operativa e raggiungibile al numero di emergenza: +380 50 310 2111; +380 91 617 49 63. L’Unità di Crisi è raggiungibile al numero +390636225.  

Chef italiano a Kiev: “Molti italiani sono rimasti qui”

“La maggior parte degli italiani che conosco sono rimasti qui perché qui, come me, hanno tutta la loro vita e i loro affetti. Speriamo solo che la situazione non peggiori”. E’ la testimonianza di Michele Lacentra, cuoco di 52 anni che vive a Kiev da sei anni.

“Ormai l’unico modo per andar via sono i mezzi privati. Attendiamo nuove indicazioni dalla Farnesina -prosegue -. Fino a ieri sera qui a Kiev era tutto tranquillo. Poi da stamattina presto c’è stata questa escalation. Adesso attendo indicazioni dall’ambasciata nel caso organizzi degli autobus per l’evacuazione evacuare ma senza mia moglie e sua figlia non tornerò in Italia”.

“Personalmente non ho sentito subito l’attacco di questa mattina all’aeroporto di Kiev-Boryspil’, ma poi in lontananza ho percepito delle esplosioni. Il centro della città nella seconda parte della mattina si è svuotato – ha raccontato Lacentra all’Ansa – È stata presa d’assalto la stazione dai cittadini ucraini così come le principali arterie autostradali in uscita dalla città. In caso dell’aggravarsi di questa emergenza io insieme a tutti gli italiani andremo all’ambasciata. La situazione è in evoluzione e speriamo chiaramente che non peggiori”.