Usa 2012, il repubblicano Perry contro l’Onu: “Tagliamo i fondi”

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, 19 OTT – Il governatore del Texas, Rick Perry, in corsa per la Casa Bianca, fa arrabbiare l'Onu. ''Perche' dobbiamo continuare a finanziare nazioni straniere quando avremmo bisogno di queste risorse per il nostro Paese?'', ha obbiettato durante il dibattito di Las Vegas tra i candidati del partito repubblicano. Incalzando ancora piu' esplicito: ''e' giunto il momento di discutere seriamente il taglio dei fondi destinati all'Onu''.

Al Palazzo di Vetro non hanno per nulla gradito l'uscita. A replicare al governatore texano e' stato lo stesso portavoce del segretario generale Ban Ki-moon. ''Non spetta solo agli Stati Uniti finanziare il lavoro delle Nazioni Unite. E' un obbligo che incombe su tutti i Paesi membri per la natura stessa dell' organizzazione internazionale'', ha risposto seccamente Martin Nesirky interpellato dall'ANSA. Il portavoce di Ban, facendo presente a Perry che sarebbe l'America a violare l'obbligo assunto se tagliasse i fondi destinati all'Onu.

Il dibattito di Las Vegas ha messo in luce una destra statunitense diffidente verso il multilateralismo e la cooperazione. Lo stesso Perry ha anche sostenuto che un giro di vite al bilancio del Pentagono potrebbe essere realizzato attraverso il taglio degli aiuti umanitari inviati dagli Stati Uniti al resto del mondo.

Piu' moderato invece il suo rivale per la corsa presidenziale, Mitt Romney, che ha difeso il concetto di aiuti umanitari e il ruolo della cooperazione internazionale. L'ex governatore del Massachussetts ha sottolineato pero' che gli Stati Uniti stanno spendendo piu' di cio' che dovrebbero per sostenere altri Paesi.

''Non possiamo prendere soldi in prestito dalla Cina – ha detto – per darli ad altri Paesi come aiuti umanitari. Lasciamo che sia la Cina a prendersene direttamente cura''.

''Parliamo di dollari che vengono dalle tasche degli americani e finiscono in quelle dei pochi ricchi delle nazioni piu' povere. Tutti questi soldi potrebbero rimanere qui'', ha poi insistito l'altro candidato repubblicano, Ron Paul, che si e' detto anche totalmente contrario agli interventi militari all'estero.

''Gli Usa hanno armi sufficienti per distruggere il mondo 20, 25 volte. Non ho capito perche' dobbiamo pagare i nostri soldati che stanno in luoghi come la Corea o la Germania'', ha aggiunto Paul, ribadendo che ci sono molti tagli alla Difesa che non hanno nulla a che fare con la sicurezza.

Chiude il quadro la beniamina dei Tea Party Michelle Bachmann, per la quale ''gli Stati Uniti dovrebbero venire rimborsati dai Paesi liberati nel corso degli ultimi anni, a partire dall'Iraq e dalla Libia''.