Lucca, si cercano le due donne scomparse col “metodo Yara”: cani e georadar

Pubblicato il 11 Dicembre 2010 - 21:03 OLTRE 6 MESI FA

Le cercano da tre giorni anche con un geo-radar e due cani specializzati – uno è un bracco tedesco – gli stessi mezzi impiegati nelle ricerche di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni scomparsa a Brembate Sopra (Bergamo). Ma l’unico ritrovamento è stato quello di un’immensa discarica abusiva. Per il resto non c’è nessuna traccia di Claudia Velia Carmazzi, 59 anni, e della madre Maddalena Semeraro, 80, nel campo di Torre del Lago (Lucca) dove alloggiavano in roulotte.

Le ricerche chiariscono però le condizioni di estremo disagio in cui le due donne vivevano prima di scomparire nel settembre scorso. Dalla maxi-ispezione emerge che la porta della roulotte da loro occupata non avrebbe avuto maniglie all’interno essendo così impossibile aprirla da chi stava dentro. Da chiarire anche come il figlio della Carmazzi, David Paolini, potesse accedere al campo, poiché è chiuso da un cancello con un lucchetto apribile solo dall’esterno. Era come se le scomparse vivessero in quel luogo come fossero segregate, tanto che Massimo Remorini, l’uomo che avrebbe curato i loro interessi, fra cui, sembra, la vendita di due appartamenti, nonché possessore del terreno dove c’è la roulotte, è indagato per sequestro di persona e circonvenzione d’incapace.

Oltre alle ricerche di tracce che possano aiutare a ritrovare le scomparse, proseguono le indagini sul loro contesto familiare. Sono stati avviati riscontri sui conti correnti bancari e accertamenti patrimoniali anche se, per gli esiti, si prospettano tempi lunghi. Proprio il quadro sulla situazione economica dei protagonisti, o comunque sui personaggi dei vari fatti legati alla vicenda, sarebbe ritenuto importante ai fini delle indagini. Anche sotto il profilo economico i carabinieri, coordinati dalla procura di Lucca, stanno vagliando le posizioni di altre persone bencé non risultino al momento altri indagati oltre Remorini.

Intanto, nella vicenda, David Paolini, 22 anni, che aveva denunciato la scomparsa della madre e della nonna, ha deciso di avere l’assistenza di un legale. ”E’ un ragazzo un po’ confuso – dice l’avvocato Elena Libone – che in questo momento ha bisogno quanto meno di un consiglio legale. Abbiamo cercato di ricostruire la vicenda molto complessa, è ovvio che cercheremo di trovare una soluzione a questa vicenda”. Non è escluso che David Paolini possa essere accompagnato dai carabinieri al campo di via Lecci per un altro sopralluogo da fare con lui.

Per gli inquirenti e’ decisivo approfondire il contesto di parentele, interessi e intricati rapporti personali emerso con questa vicenda. Tra l’altro, appena ieri, c’è stato il suicidio di Carlo Mauro Paolini, zio di David e parente dello stesso Remorini, che si è impiccato nella sua abitazione. Familiari e amici sono rimasti colpiti dal gesto: Carlo Paolini, pensionato comunale, era una persona tranquilla e probabilmente sarebbe rimasto sconvolto dal coinvolgimento di Massimo Remorini. E ieri, quando i parenti sono accorsi alla casa del suicida, è stato il fratello Alessandro Remorini, a urlare all’indagato: ”Assassino. Questo gesto (il suicidio, ndr) è colpa tua”.