Rom a San Paolo, il Comune: “1000 euro e andatevene via”

Pubblicato il 23 Aprile 2011 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Vi diamo 1000 euro e ve ne andate via”. Questa la proposta del dal sapore leghista del Comune di Roma ai rom accampati, da venerdì, nella Basilica San Paolo. Il Comune di Roma è disposto a dare 500 euro a nucleo familiare se i rom accampati nella Basilica di San Paolo accetteranno il rimpatrio assistito. A questa cifra si aggiungeranno anche altri 500 euro offerti dalla Caritas. E’ la proposta presentate dal delegato alla sicurezza del sindaco Giorgio Ciardi ai 150 nomadi che hanno dormito in due stanzoni, adibiti a magazzini, accanto al chiostro della Basilica.

Per chi tra i rom deciderà di rimanere nel territorio italiano, il Campidoglio darà assistenza per donne e bambini nel centro Cara di Castelnuovo di Porto e per gli uomini nei centri sociali dell’amministrazione aperti dalle 20 alle 7. La trattativa sembra in fase di stallo poiché i rom continuano a chiedere di poter rimanere in Italia ma uniti per nuclei familiari.

Al momento 10 persone, tra cui un bambino, hanno accettato il rimpatrio assistito in Romania. Lo si è appreso al termine di un incontro all’interno della Basilica di San Paolo tra rappresentanti del Comune di Roma, del Vicariato e membri della comunita’ rom. Il delegato del sindaco di Roma alla sicurezza Giorgio Ciardi ha spiegato che: ”Cinquecento euro saranno messe a disposizione dall’amministrazione comunale e gli altri 500 dal Vicariato che si e’ reso disponibile a tale operazione. Speriamo che queste prime persone diano il buon esempio, ora si stanno avviando le operazioni di verifica dei documenti”.

E intanto, la situazione alla Basilica diventa più complicata. I rom che escono dall’area della chiesa di San Paolo non possono più rientrarvi, anche se sono usciti soltanto per prendere un oggetto nell’auto o per qualunque altra ragione. E così le mamme uscite per andare a comprare qualche cosa da mangiare per i propri figli, lasciati nell’area basilicale, vengono bloccate dalla gendarmeria vaticana davanti ai cancelli e non possono più rientrare. Sono così costrette a passare il cibo ai bambini figli attraverso le grate. Sul posto è arrivato anche Mandroc Maria, funzionario della polizia romena presso l’ambasciata della Romania di Roma.

I nomadi che hanno occupato San Paolo erano stati sgomberati venerdì mattina da un insediamento abusivo in via dei Cluniacensi, nel Municipio V a Roma. Un centinaio di loro allora ha attraversato la città ed è andato nella Basilica vicina all’Eur e, nonostante ore di trattativa con prefettura e Campidoglio, sono rimasti all’interno dell’area della Basilica che è territorio vaticano. Da sabato mattina la trattativa è ripresa.

“Alle 8 di sabato ho trovato in Basilica il capo segreteria del sindaco Lucarelli, il delegato alla sicurezza Ciardi, e il comandante dei vigili Di Maggio”, racconta Catarci, presidente del Municipio XI. Intanto, a quanto riferito da un volontario dell’associazione Popica, al momento agenti della polizia municipale hanno delimitato con del nastro giallo l’area attorno all’ingresso della basilica e delle stanze occupate per la notte e non consentono a nessuno di rientrarvi.

“Facciamo appello al sindaco perchè trovi una soluzione di emergenza, per questa situazione, come può essere quella di mandare tutti al Cara, e la smetta con sgomberi che non prevedono soluzioni alloggiative alternative. Infine, un appello anche alla Santa Sede perché dia ancora un segnale di accoglienza e benevolenza nei confronti di queste persone che stanno qui con la disperazione negli occhi”.