Guerriglia a Roma, il Campidoglio sarà parte civile nei processi

Pubblicato il 24 Dicembre 2010 - 08:04 OLTRE 6 MESI FA

Il Comune di Roma sara’ parte civile in cinque processi nei confronti di cinque indagati per gli scontri avvenuti nel centro di Roma il 14 dicembre scorso a seguito del corteo degli studenti. E’ quanto stabilito oggi dalla II e V sezione del Tribunale capitolino dove si sono svolte le udienze per direttissima di sette manifestanti fermati nel corso dei tafferugli scoppiati nella zona di Piazza del Popolo. L’avvocato del Campidoglio ha motivato la richiesta sostenendo che “c’é stata una lesione dei diritti dell’ente comunale causata dagli scontri”. Aveva chiesto di costituirsi parte civile anche nei confronti degli altri due manifestanti coinvolti, ma il tribunale non ha accolto l’istanza.

Nell’accettare la richiesta, il tribunale collegiale afferma che agli imputati è contestato di aver “divelto l’arredo stradale, vasi in cemento, balaustre in ferro e pietre della pavimentazione stradale”, tutti “beni di pertinenza del Comune”. I giudici di piazzale Clodio hanno, inoltre, confermato gli arresti domiciliari per Mario Miliucci, il romano di 30 anni, figlio dell’ex leader di Autonomia Operaia, trovato in possesso, secondo l’accusa, di tre pietre. Il tribunale gli ha negato la libertà in quanto la sua difesa non ha proposto nuovi argomenti rispetto all’udienza di convalida. Gli ha concesso, tuttavia, di poter incontrare i familiari in occasione delle festivita’ natalizie. Quattro dei 23 arrestati (Dario Campagnolo, Emanuele Gatti, Fabrizio Ripoli e Patrizio D’Acunzo), insieme a Miliucci hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato dopo l’acquisizione di foto, video e l’audizione di testimoni indicati dai loro legali. Il processo per loro è stato aggiornato al 24 gennaio mentre per Edoardo Zanetti l’udienza e’ stata fissata per il 25 gennaio.

Un settimo arrestato, Charlie Robin Thibault Plaze, sarà invece giudicato con rito ordinario il 16 giugno. Su quanto avvenuto nel cuore di Roma il 14 dicembre oggi ha riferito in Aula il ministro degli Interni, Roberto Maroni. Il titolare del Viminale ha definito come ”infondate” le ipotesi sulla presenza di provocatori, di infiltrati, tra le forze dell’ordine. Si tratta di tesi, ha spiegato Maroni, “gratuitamente offensive nei confronti degli operatori delle forze ordine che in uno scenario di vera e propria guerriglia urbana hanno agito con senso di responsabilità esemplare.

Solo grazie a loro – ha aggiunto – non ci sono state vittime o feriti gravi. Il ministro degli Interni ha, inoltre, espresso apprezzamento per l’operato delle forze dell’ordine nelle manifestazioni di ieri, durante le quali, a Roma, non si sono registrati scontri. ”Hanno dato prova – ha aggiunto – di grande equilibrio ed eccellente professionalità, in particolare a Roma, nonostante qualche criticità per i blocchi stradali sulla tangenziale. Il dispositivo di prevenzione ha funzionato egregiamente”. Stessa soddisfazione espressa dal Questore di Roma, Francesco Tagliante, per il quale ieri si e’ riusciti a conciliare ”vivibilità e sicurezza” garantendo ”la tutela delle sedi istituzionali e degli obiettivi sensibili”.