Sudario ritrovato a Gerusalemme, aumentano dubbi autenticità Sindone

Pubblicato il 16 Dicembre 2009 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA

La Sindone di Torino

La tesi dell’autenticità della Sacra Sindone, il lenzuolo di lino che avrebbe ricoperto il corpo di Gesù, appare sempre più debole. Complice, stavolta, il ritrovamento di un altro lenzuolo, avvenuto qualche mese fa a Gerusalemme est, un telo autentico e senza dubbio risalente ai primi anni dopo Cristo.

Questo sudario, però, è completamente diverso dalla sindone  venerata a Torino. Gli archeologi, infatti, dopo averla studiata per mesi hanno pubblicato le loro conclusioni su “PloS One”, la rivista scientifica della Public Library americana: «Le parti di lenzuolo ritrovate, appartenenti a un sudario usato per seppellire le salme ai tempi di Cristo, rivelano per la prima volta che a Gerusalemme questi manufatti avevano un tessuto a trama molto semplice, ottenuta con l’uso soltanto di due fili intrecciati».

Parole che suonano sinistre per chi crede nell’autenticità della Sindone Torinese che, invece, presenta una trama molto più complessa. La semplicità dell’ordito del manufatto di Gerusalemme, infatti, secondo gli archeologi dimostra indirettamente che «l’ordito della Sindone, molto più complesso e con più fili, fu introdotto solo in epoca successiva».

In verità non si tratta del primo ritrovamento che mette in discussione la Sindone: sono, infatti, almeno quattro i resti di stoffa sepolcrale dell’epoca di Gesù trovati negli ultimi decenni attorno a Gerusalemme. Undici anni fa, era stato rinvenuto un telo funebre (conosciuto come la Sindone di Akeldamà) che molti archeologi considerano un’ulteriore prova della non autenticità della Sindone di Torino: il lenzuolo del corpo è separato, rispetto a un fazzoletto che secondo la pratica dell’epoca serviva ad avvolgere il solo viso.