“Spiacenti, troppo brutti per noi”: cacciati in 30 mila dal sito BeautifulPeople.com

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 21 Giugno 2011 - 14:55| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Incontrare l’uomo o la donna della propria vita e assicurarsi che sia bello: il sito d’incontri online “BeautifulPeople.com” si propone di offrire questo servizio ai suoi utenti. Pensate ora alla sorpresa di quegli utenti bellissimi che, scorrendo i vari profili dei potenziali bellissimi compagni di una vita, hanno scoperto che anche utenti “oggettivamente brutti” erano riusciti ad iscriversi. Pensate ora invece ai 30 mila utenti ritenuti brutti e tempestivamente cacciati dal sito, con tante scuse dell’amministratore delegato del sito Greg Hodge, dispiaciuto per quanti siano stati illusi di avere un bell’aspetto.

Alla base delle iscrizioni dei 30 mila utenti brutti, accettati pur non rispettando i parametri di selezione necessari a confermarne la bellezza, ci sarebbe un virus informatico che ha infettato il software responsabile dello screening dei candidati. Il virus prontamente rinominato Shrek, come il brutto orco della Dreamworks che sposa la bella principessa Fiona, ha infatti permesso la regolare registrazione al sito anche di coloro le cui foto ed i cui dati personali quali altezza, peso, corporatura, segno zodiacale e auto posseduta, non rispettavano i parametri minimi richiesti.

“Abbiamo cominciato ad avere sospetti quando in sei settimane sono stati accolti migliaia di profili, molti dei quali non erano propriamente di bell’aspetto”, ha spiegato Greg Hodge, che ha inoltre sottolineato che è politica del sito cacciare utenti già iscritti che non rispondono più ai parametri di bellezza richiesti: un aumento di peso costituisce già motivo valido per la cancellazione di un profilo in passato bello. Hodge ha poi aggiunto che “dobbiamo attenerci ai nostri principi e accettare nel sito solo chi è effettivamente bello, perché i nostri soci hanno pagato”, tanto che il sito vanta appena 700 mila utenti in 190 paesi, ovvero in media viene respinta la richiesta d’iscrizione di 1 persona su 7.

L’hacker responsabile dell’attacco non sarebbe però un utente scontento, che non è riuscito a darsi pace davanti all’inesorabile diagnosi di “bruttezza”, bensì un ex dipendete del sito, scontento più semplicemente dello stipendio. La società intanto ha restituito 112 mila dollari a 4500 dei 30 mila cacciati, che per mantenere il profilo sul sito d’incontri pagavano regolarmente 25 euro ogni mese.

Una storia di malcontento generale, se si pensa alle scuse che Hodge ha rivolto ai brutti e brutalmente cacciati: “Sono molto dispiaciuto per quello che è successo per tutte quelle persone sfortunate che sono state ammesse al sito e hanno creduto, anche se per un breve periodo, di essere belle. Ho inviato a tutti una mail il più sensibile possibile”. Indubbio esempio di sensibilità quello dell’amministratore delegato, difficile trovare parole più adatte per scusarsi con gli illusi a cui non rimane altro che accettare la realtà, il risarcimento e chiamare il numero verde di “consolazione” istituito.