Calcio, rivista spagnola: il Barcellona fece spiare Piquè, Ronaldinho, Deco ed Eto’o

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA

Ronaldinho

Anche al Barcellona facevano come all’Inter per Vieri. Nell’autunno del 2008 la Giunta direttiva del Barcellona incaricò un’agenzia investigativa di controllare la vita privata del difensore ‘blaugrana’ Gerard Piquè, e di altri tre calciatori: Ronaldinho, Deco (sul conto dei due brasiliani circolavano varie ‘voci’) ed Eto’o. Lo scrive, sia nell’edizione in edicola che su quella online, la rivista spagnola Interviù, precisando che i detective che ricevettero l’incarico dal presidente Joan Laporta furono quelli dell’agenzia Metodo 3 che, in particolare su Piquè lavorarono a fondo, spiandolo 24 ore su 24 per una settimana.

Ma sul suo conto, scrive la rivista, non emerse nulla di particolare: faceva decisamente vita da atleta. Dopo sette giorni quindi i ‘segugi’ della Metodo 3 smisero di seguirlo, e passarono alla cassa del Barça, da cui rivettero cinquemila euro. Diverse furono le conclusioni dei detective per ciò che riguarda Ronaldinho, Deco ed Eto’o, sorvegliati nei mesi conclusivi della stagione 2007-2008. I tre commisero più volte atti contrari al ‘codice di disciplina’ (fuori dal campo) del club, con frequenti uscite notturne. Non vennero comunque seguiti con costanza ma soltanto su indicazioni del club, che segnalava date ed orari in cui andavano controllati.

I riscontri furono puntuali, ed a questo punto non sembra affatto casuale che, con l’arrivo sulla panchina ‘blaugrana’ di Guardiola, i due brasiliani vennero ceduti, su esplicita richiesta del tecnico, che per un anno fu invece costretto a convivere con Eto’o dal quale venne peraltro abbondantemente ripagato con gol decisivi per la conquista del titolo 2009 della Liga e della Champions League dello stesso anno.

In Italia c’è stato il caso di Bobo Vieri che venne fatto spiare dall’Inter, almeno cosi’ sostiene l’ex calciatore in una sua denuncia che ha fatto finire la vicenda in tribunale, per verificarne le abitudini notturne e lo stile di vita. Per questo Vieri ha chiesto a Moratti un risarcimento multimilionario.