Caso Cassano, Tapiro d’oro a Garrone: “Perdonarlo? Vediamo…”

Pubblicato il 4 Novembre 2010 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA

Striscia la Notizia ha consegnato un Tapiro d’oro, con tanto di ramo d’ulivo come simbolo di pace, al presidente della Sampdoria Riccardo Garrone, dopo la violenta lite avuta con il calciatore Antonio Cassano, che in queste ore rischia di vedersi rescindere il contratto dai blucerchiati.

Nonostante l’appello di Cassano lanciato ai microfoni del Tg satirico per farsi perdonare, il presidente blucerchiato intervistato da Striscia non sembra favorevole ad un’eventuale riappacificazione (”Non posso, non posso”), ma poi conclude con uno speranzoso ”vediamo”.

Staffelli, dopo diverse peripezie, intercetta Garrone in auto, il quale dichiara: ”E’ stato troppo grave. Se l’avesse detto a quattrocchi ma ha usato delle parole molto dure”.

E aggiunge: ”Teniamo conto di quello che ho fatto per lui. Lui riconosceva solo la mia autorità, nient’altro. Aveva ragione Del Neri che mi diceva: un giorno farà con lei quello che ha fatto con Sensi e con il presidente del Real Madrid”.

Riccardo Garrone spiega a Striscia le dinamiche di quanto accaduto e conferma di aver ricevuto in spogliatoio pesanti insulti da Cassano, davanti all’intera squadra: ”Ha avuto uno scatto d’ira e credo fosse così infuocato da non ricordarsi cosa ha detto… Antonio ha recuperato moltissimo con noi ed era arrivato ad essere quasi normale, se si può usare questo termine – e aggiunge – In fondo è un buono e generoso, ma quando gli scatta”.

Garrone conclude spiegando: ”Il mio grande rammarico è che lui stava bene con noi. Ieri ho camminato a piedi per Genova, ma nessun sampdoriano mi ha chiesto di far pace”. La consegna del Tapiro è preceduta da un incontro con i giocatori della Sampdoria che, nonostante il silenzio stampa a cui sono tenuti, sembrano favorevoli al rientro in squadra del calciatore. Il ‘tapiroforo’ incontra inoltre Padre Fortunato Romeo, il prete che ha sposato Cassano con la moglie Carolina Marcialis, il quale benedice l’ulivo della pace consegnato a Garrone insieme al trofeo del Tg satirico.