Champions League, Bayern-Inter

Pubblicato il 22 Maggio 2010 - 00:01| Aggiornato il 3 Giugno 2011 OLTRE 6 MESI FA

La squalifica di Thiago Motta e un Goran Pandev non al cento per cento hanno fatto pensare molto José Mourinho negli ultimi giorni.

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Ma alla fine davvero poco dovrebbe cambiare nell’Inter che si giocherà la Champions League domani contro il Bayern rispetto a quella che ha conquistato il pass per la finale contro Chelsea e Barcellona: offensiva nello spirito e soprattutto nel modulo.

Mourinho non voleva modificare nemmeno il programma che aveva preceduto le trasferte di Londra e Barcellona, con rifinitura ad Appiano e partenza poco più di 24 ore prima della gara. Questa volta i rischi legati alla nube islandese lo hanno costretto a partire prima. Ma, forse per pura scaramanzia, per l’ultimo allenamento, al Santiago Bernabeu palcoscenico della finale ha preferito lo stadio Alfredo Di Stefano, campo della squadra delle riserve del Real Madrid. Poco meno di 40 minuti davanti a centinaia di telecamere, obiettivi e occhi di giornalisti sono serviti a capire che i nerazzurri sono piuttosto rilassati: tanti sorrisi, battute, qualche scherzo gogliardico, spesso con ‘vittima’ Balotelli, e un gran gol di esterno destro di Etòo in partitella. Ma nulla é emerso nulla del piano tattico del portoghese. Su questo aspetto ha lavorato ieri in gran segreto, e nell’ultima riunione tecnica di domani ribadirà i concetti.

Salvo sorprese è accantonata l’alternativa del centrocampo a rombo con due punte, a vantaggio del 4-2-3-1. Chivu sarà il quarto difensore a sinistra, con Zanetti che coprirà tutta la fascia sulle piste di Robben, considerato il pericolo pubblico numero uno in assenza dello squalificato Ribery. Peserà più o meno allo stesso modo l’assenza di Thiago Motta nell’Inter, perché in questa Inter il brasiliano, posizionato davanti alla difesa, con i suoi piedi fini può garantire fluidità in fase di ripartenza. Ma Mourinho si fida ciecamente di Zanetti, che con Cambiasso comporrà il filtro di centrocampo, e chiederà a Sneijder di abbassarsi più spesso a prendere il pallone. Dunque, niente Stankovic, destinato a partire dalla panchina.

E ci sarà spazio per tre attaccanti e un trequartista, Sneijder appunto. Sicuri di una maglia da titolare sono Etòo e Milito. Fino all’ultimo, prosegue la sfida interna fra Balotelli e Pandev. L’azzurrino è “carico” e non vede l’ora di esultare per un gol, ma potrebbe essere usato a partita in corso per cambiare ritmo ed equilibri da Mourinho, che pare fidarsi più di Pandev in fase di copertura. Di certo, all’Inter la vivono come una partita in cui qualunque degli undici in campo può diventare l’eroe della serata.