Google perderà la licenza esclusiva dell’algoritmo Pagerank?

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA

Pagerank - L'algoritmo di Google

ROMA – Google potrebbe perdere la sua formula magica ora che la licenza esclusiva per l’utilizzo di Pagerank, l’algoritmo alla base del meccanismo di ricerca del motore, e non sembra essere prevista una corsa per accaparrarsene i diritti di utilizzo. Ora che la ricerca non è più collegata a motori come Google search o il suo principale rivale, Bing di Microsoft, ma ai social network, tenere per se il Pagerank non è più una necessità.

Il fortunato algoritmo fu elaborato da Sergey Brin e Larry Page tra il 1996 e il 1998, quando erano solamente due studenti dell’università di Stanforf. I co-fondatori di Google pensarono bene che la rilevanza di una pagina dipende non solo dal suo valore in rete, ma anche dalla sua ‘reputazione’, cioè da quante pagine la linkano: maggiore è il numero dei link, maggiore è il valore che la pagina acquista.

I due studenti di stanford però non registrarono la licenza a proprio nome, bensì a nome dell’università, ed il brevetto scadrà nel 2017 lasciando aperti nuovi scenari: Google rinnoverà l’esclusiva? Microsoft tenterà di appropriarsi della licenza? Gli accordi tra Google e l’università rimangono confidenziali e l’unica cosa certa, come sostiene un portavoce di Google, è che “continueremo ad utilizzare Pagerank”.

Attualmente il motore di ricerca ha modificato i suoi meccanismi, affidando la sue efficienza nella ricerca a ben 200 fattori, tra cui Pagerank che riveste ancora un ruolo principale. Nel 2009 Google dichiarava: “Le aziende che lavorano nel campo della tecnologia sono titolari di un gran numero di brevetti, copyright e marchi registrati, e entrano in frequente contrasto tra di loro per la violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Di fronte all’aumento della competizione, la possibilità di rivendicazioni di proprietà intellettuale contro di noi cresce. Le nostre tecnologie potrebbero non resistere a una rivendicazione di una terza parte contro il nostro utilizzo”.

Google non si sbilancia su Pagerank, ma  un indizio sul suo interesse ad acquisire un numero maggiore di licenze e brevetti potrebbe far pensare ad una probabile riconferma. Nel 2009 era chiaro al motore di ricerca la necessità di tutelarsi contro le rivendicazioni di licenze mai ottenute, come nel contenzioso tra Google ed Oracle per l’utilizzo di Java in Android, ed oggi l’acquisto di Motorola, e soprattutto dei suoi 17 mila brevetti, farebbe pensare che Pagerank, per quanto non più necessario a rendere Google il primo motore di ricerca della rete, potrebbe comunque rivelarsi un’ottima risorsa in esclusiva per il motore di ricerca.