Jersey Shores, seconda serie, su Mtv: come siamo disprezzati in America, ci chiamano “guidos” e “guidettes”, palestrati, cicciottelle, abbronzati tutti

Pubblicato il 8 Agosto 2010 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA

In un’ironica analisi pseudo-sociologica, Brian Moylan commenta su Gawker la “grande migrazione” dei protagonisti di “Jersey Shores” dalle fredde coste del nord-est all’assolata Miami. La seconda serie del reality di Mtv, da pochi giorni in onda negli Stati Uniti, è stata interamente girata in Florida, tra l’inverno e la primavera scorsa.

Questo perché, spiega Moylan, i “Guidos” e le “Guidettes” (termine dispregiativo che indica gli italo-americani) mal sopravvivono nel rigido clima invernale. «Non solo con la neve gli è quasi impossibile mantenere la necessaria abbronzatura, ma anche un piumaggio abbastanza ritto da impressionare gli altri membri del branco».

Le femmine, inoltre, non escono assolutamente di casa per tutti i mesi invernali, dal momento che non potrebbero indossare i loro tradizionali shorts con minuscoli quanto vistosi top. In realtà, argomenta Moylan, pare che gli immancabili calzoncini bianchi siano stati adottati dai loro antenati, appena arrivati negli Stati Uniti, proprio per proteggere le donne dagli attacchi di possibili maniaci: siccome con quei brandelli di stoffa addosso fuori si sarebbero congelate, eccole indotte a evitare del tutto di uscire e a rimanere confinate in casa ad accudire la famiglia.

Per consentir loro di vivere nel proprio habitat naturale, ovvero nella giungla della movida notturna estiva, tra sbronze e tette al vento, la produzione di Mtv li ha dunque spediti a Sud. Una migrazione che, scrive Moylan con sarcasmo, ricorda il pellegrinaggio dei loro antenati, «perseguitati e costretti a fuggire dalla terra natia per la loro pelle scura, l’eccentrico abbigliamento e i modi trash».

La scelta si è rivelata azzeccata. A Miami, infatti, gli otto protagonisti del reality più chiacchierato e parodiato d’America, hanno dato il “meglio” di sé, tra furibonde liti sui taxi, scenate di gelosia e “clamorose rotture”, come quella tra Sammi e l’ubriachissimo Ronnie.

La vera ciliegina sulla torta è stato però il ritorno di “Trash Bags”. Angelina “sacco della spazzatura”, così soprannominata all’inizio della prima serie, quando varcò la soglia del reality con i propri effetti personali ammucchiati in tre grosse buste dell’immondizia, era stata cacciata dallo show dopo solo tre giorni. Ma dopo essere andata a letto con metà del cast maschile ed essersi attirata le antipatie di tutte le ex “colleghe”, la sua presenza nella seconda serie è sembrata irrinunciabile per aggiungere un po’ di sano “dramma” allo spettacolo.

La ragazza-spazzatura non si è fatta pregare e ha subito cercato di “riscaldare” l’atmosfera proponendo all’aspirante dj Paulie D e al maniaco del fitness The Situation di dormire insieme a loro. La proposta deve aver richiamato alla memoria dei due, che già sono stati a letto con la ragazza, particolari spiacevoli, dal momento che hanno reagito con glaciale freddezza.

Anche le ragazze le hanno subito sbattuto la porta in faccia, come fosse un’intrusa. E lei, certo, non ha reagito con diplomazia. Accecata dalla rabbia, ha firmato la sua definitiva condanna, insultando la procace Snooki (famosa nel mondo per l’innaturale tonalità arancione della sua pelle) con l’epiteto di “troppo abbronzata”.

Apriti cielo. Non si capisce come Trash Bags abbia potuto dimenticare che l’abbronzatura, per le Guidettes, è una virtù. Così come è impossibile essere “troppo cortesi” o “troppo intelligenti”, in Jersey Shores è semplicemente incomprensibile essere “troppo abbronzati”. Chiunque rivolga la terribile critica a uno dei suoi protagonisti, non solo non lo offende, ma anzi accresce la sua autostima, e si candida a diventare un nemico giurato dell’intera tribù.