Rai, Masi: “Mi irrita l’accusa di essere pilotato”

Pubblicato il 2 Maggio 2011 - 21:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”In questi due anni in Rai non digerito due cose in particolare: quando mi si dice che prendo ordini da fuori, da chissà chi. In realtà io nella mia vita professionale ho sempre ascoltato tutti, ma poi ho deciso autonomamente prendendomi le mie responsabilità. Mi irrita moltissimo poi l’accusa di essere stato un censore. Io ho solo preteso il rispetto delle regole uguali per tutti, semmai mi rimprovero di essere stato troppo tollerante”. Lo ha detto il direttore generale dimissionario della Rai, Mauro Masi, nel corso di un’intervista al Tg1.

”Ho vissuto questi due anni in Rai con aspetti positivi ed altri negativi – ha detto inoltre Masi – Abbiamo messo a punto il passaggio epocale al digitale terrestre: da tre reti analogiche a quattordici canale digitali, realizzando quella che è probabilmente la piu’ importante offerta in Europa. L’abbiamo fatto in un contesto di risanamento e per la prima volta dal 2005 nel 2011 il bilancio tornerà in attivo. Abbiamo inoltre vinto molto significativamente la gara degli ascolti. Nel servizio pubblico però gli ascolti e i bilanci non sono tutto – ha proseguito – Conta anche il rispetto del pluralismo: su questo io ci ho provato, ma la strada è ancora lunga e da questo punto di vista non sono del tutto soddisfatto”.