Sandra Milo: “Se ti picchiano denunciare le violenze non serve, gli uomini sono così…” VIDEO

Le parole dell'attrice 90enne a Domenica In. Mara Venier replica: "Dobbiamo denunciare. Quelli che ammazzano le donne devono finire in galera, non possiamo perdonare".

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2023 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA

Sandra Milo: “Denunciare violenze non serve a niente”. L’attrice è ospite a Domenica In  e racconta le violenze fisiche subite dal suo ex compagno e padre della figlia Debora. E dice: “Vabbè, è andata così. Anche denunciando le violenze non avrebbe ottenuto niente. Sono migliaia di anni che l’uomo è così, ricordati che il primo assassino è stato Caino”.

Sandra Milo: “Denunciare le violenze non serve a niente” 

L’attrice 90enne parla della sua vita. E racconta questa aggressione subita mentre stava girando un film: “Una volta stavo filmando un film al Pincio e stavo nella roulotte. Lui è entrato, in un momento di follia mi ha buttato per terra e mi ha preso a calci nella testa. Io pregavo Dio di farmi morire subito. Poi se n’è andato, io ero per terra sanguinante, avevo la mascella rotta, il naso rotto, le orecchie completamente sfasciate. Di nascosto mi hanno portato a fare le analisi al cranio, fortunatamente la testa non si era rotta però ho perso completamente l’uso delle orecchie”.

Mara Venier: “Bisogna denunciare”

La conduttrice le chiede se avesse denunciato l’aggressione. La Milo replica dicendo: “Vabbè, è andata così”. Per poi aggiungere: “Anche denunciando le violenze non avrei ottenuto niente. Sono migliaia di anni che l’uomo è così, ricordati che il primo assassino è stato Caino”. Mara Venier però non ci sta e con una voce che non riesce a nascondere l’emozione replica: “Bisogna denunciare Sandra. Se qualcuno picchiasse tua figlia ti fa pena? No, vanno denunciati”. La Milo risponde: “E’ una forma di debolezza“. E la Venier: “Non possiamo accettare che avvenga tutto questo. Dobbiamo denunciare. Quelli che ammazzano le donne devono finire in galera, non possiamo perdonare” (il video al minuto 18,30).