Vladimir Luxuria: “Mi accusano di indottrinare i bambini? Etero, gay e trans si nasce”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2019 - 11:16| Aggiornato il 8 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Qualcuno davvero puo’ pensare che io vada dentro a un’aula ad insegnare alle bambine e ai bambini a diventare trans? Ma come si puo’ pensare una cosa del genere? Io so bene che etero, gay e trans si nasce, non si diventa. Come posso pensare io di indottrinare qualcuno? Siamo ai limiti dell’idiozia e qualcuno abbocca anche”. Vladimir Luxuria ai microfoni del programma ‘I lunatici’ in onda su Rai Radio 2, torna sulla sua partecipazione al format Alla Lavagna.

“Su questa storia ho letto dei titoli incredibili. Magari la gente legge il titolo e crede a certe assurdità, a certe fake news – spiega Luxuria – chiariamo che io sono stata invitata a confrontarmi con questa classe elementare di bambini e mi sono sottoposta alle loro domande e alle loro curiosità. Alle loro domande ho risposto usando un linguaggio garbato, comprensibile, delicato. Io ho sempre rispettato i bambini, c’è stato il consenso dei genitori dei bimbi che hanno seguito la puntata dalla regia, nessuno è uscito fuori turbato, anzi. Il tema del bullismo è molto importante e sentito. In fondo, quelli che mi hanno dato contro pensano che se un gay viene sfottuto, discriminato e messo da parte – aggiunge – il messaggio che passa è che è meglio che i gay si nascondano. Ma oggi nessuno piu’ si deve vergognare della propria identità sessuale. Si devono vergognare certi sepolcri imbiancati che vorrebbero farci tornare nel medioevo”.

Luxuria, che ha voluto ringraziare pubblicamente il sottosegretario Spadafora e altri esponenti della vigilanza Rai del Movimento 5 Stelle che hanno rimarcato la loro differenza dagli alleati di Governo, torna poi a parlare delle polemiche sulla favola dell’uccello. “Questa veramente mi fa imbestialire – spiega – a un certo punto i bambini mi hanno chiesto di raccontare una favola in due minuti. Io ho raccontato la favola di un uccello che stava in gabbia liberato da una bambina che lo vedeva soffrire. Io non ho mai pensato – aggiunge – che l’uccello in gabbia avesse qualche doppio senso sessuale. Chi pensa che io raccontando la favola dell’uccello faccia riferimento a un membro maschile deve mettere le tende dallo psichiatra. Questi sono ossessionati dal sesso, sono malati, pensano solo a quello andiamo oltre la sessualità, andiamo oltre quest’ossessione, cerchiamo di vedere quello che ci unisce, non quello che ci divide”.