Il governatore ultra conservatore del Texas: “C’è la crisi, preghiamo Gesù”

Pubblicato il 8 Agosto 2011 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

HOUSTON (TEXAS, STATI UNITI) – Il governatore del Texas Rick Perry, sabato 6 agosto ha organizzato un raduno per pregare contro la crisi economica. Chiamato “The Response”, il giorno di preghiera accompagnato da un digiuno, era stato indetto ufficialmente dallo stato del Texas, insieme ad altre organizzazioni cristiane e vi hanno partecipato 30mila persone (più di 40mila secondo altre fonti).

Perry ha invitato i presenti a pregare affinché Gesu guidi i leader politici e militari del Paese, che non “riescono a vedere la luce in mezzo all’oscurità”: “Padre, i nostri cuori soffrono per l’America. Vediamo divisioni nel nostro paese. Vediamo paura nei mercati. Vediamo rabbia nelle stanze del governo, e la nostra nazione ha dimenticato chi ci creò, chi ci protegge, chi ci benedice, per questo chiediamo il tuo perdono”.

Perry, 51 anni, è governatore del Texas dal 2000. Eletto con il partito repubblicano, Perry è un metodista conservatore sia a livello sociale sia a livello economico. I cavalli di battaglia del governatore indicato da molti come un probabile candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, sono poche tasse, minore ingerenza possibile dello Stato nell’economia, no a matrimoni gay e aborto e sì alla pena di morte e all’insegnamento a scuola delle teorie creazioniste.

Non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, ma mosse come quella di ieri sembrano dare corpo alle ipotesi di chi lo vede come possibile avversario di Obama. Il raduno è stato criticato da Horowitz, docente di legge dell’università dell’Alabama sulle colonne del New York Time: “Perry – scrive Horowitz – è libero di convocare un incontro in cui sono benvenute solo persone che credono che Gesù Cristo sa l’unico salvatore. Molti politici condividono quel credo. Ma” qualunque politico che non creda che “tutti gli americani, a prescindere dalla loro fede, abbiano un ruolo nel rendere più perfetta l’Unione degli Stati” va condannato scrive Horowitz.