Charlie Kirk, il momento dell'attentato all'attivista di destra in un campus dello Utah - Blitz Quotidiano
Charlie Kirk, influente attivista della destra americana, è stato colpito al collo da un unico proiettile sparato da quasi duecento metri di distanza, probabilmente dal tetto di un edificio del campus della Utah Valley University a Orem, nello Utah, dove stava tenendo un incontro. Kirk, che aveva 31 anni, è stato ucciso mentre parlava a un evento che era parte di un format di dibattiti pubblici che portava abitualmente nelle università statunitensi. Il proiettile lo ha colpito mentre era sotto a un gazebo del campus davanti a circa 3mila persone. Immediatamente dopo l’attentato, la folla, incredula, ha cercato di mettersi in salvo fuggendo dal campus.
Il video dell’attentato e la fuga del presunto killer
Riguardo all’attentato, sono ancora molti i punti oscuri da chiarire. In alcuni video apparsi online si vede una persona vestita di nero sul tetto di un edificio a circa 140 metri di distanza dal gazebo dov’era Kirk. Lo si vede poi mentre sembra fuggire appena dopo lo sparo. Poche ore dopo l’attentato, il direttore dell’FBI Kash Patel ha annunciato che il responsabile dell’attentato era stato arrestato. Poco dopo, però, le autorità locali lo avevano smentito affermando in una conferenza stampa che il sospettato era ancora in fuga. Patel, alla fine, ha confermato che la persona era stata liberata in assenza di prove e che le ricerche del killer, ancora in fuga, sarebbero proseguite.
Sul web sono apparsi diversi video che documentano quanto accaduto nel campus: dal panico generale alla fuga di studenti e sostenitori, dalle immagini del presunto killer sul tetto a quelle di Kirk colpito dal proiettile. L’attivista è crollato sul fianco, mentre un video girato da vicino mostra il sangue che esce copioso dal collo di Kirk. L’attivista è stato poi trasportato in ospedale in condizioni estremamente critiche e per lui non c’era più nulla da fare. Intanto sui media statunitensi rimbalzano numerose polemiche riguardo al servizio di sicurezza presente all’evento, considerato da molti “inadeguato”.