Emanuela Orlandi, riceviamo e pubblichiamo la rettifica dello scrittore Tommaso Nelli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2023 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA

Foto Ansa

In merito all’articolo di Pino Nicotri pubblicato su Blitz quotidiano lo scorso 31 agosto, riceviamo e pubblichiamo la rettifica dello scrittore Tommaso Nelli, autore del libro “Atto di Dolore”.

Ecco il testo completo della rettifica richiesta da Tommaso Nelli:

Non si chiama Paola l’amica di Emanuela Orlandi che ricevette la confidenza da quest’ultima di essere stata molestata nei Giardini Vaticani da una persona vicina al Papa. Non posso fare il suo nome per tutela della fonte che chiese l’anonimato, ma posso dimostrare la mia affermazione. Come scritto in Atto di Dolore (pag. 337, I°edizione, 2016), questa amica non è mai stata sentita dagli inquirenti che nei decenni si sono occupati del caso Orlandi. Io sono risalito a lei, all’epoca residente a Roma, dopo aver trovato il suo nome tra i contatti presenti sul diario scolastico di Emanuela. Fra i quali c’erano una Maria Paola e una Paola. La prima non può essere quella testimone perché al tempo risiedeva in Vaticano. La seconda, che abitava a Roma, è Paola Giordani, sorella di Gabriella, entrambe strette amiche di Emanuela. Sennonché Paola Giordani è stata ascoltata dagli inquirenti in tre circostanze: il 14 luglio 1983 dai Carabinieri di Roma insieme alla sorella, della quale confermò tutte le dichiarazioni; nel gennaio 1986 dalla Questura di Roma; infine, il 19 novembre 2008 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Pertanto nemmeno lei può essere l’amica di Emanuela che ricevette la confidenza delle molestie.

Sempre in merito alla notizia della confidenza ricevuta dall’amica di Emanuela sull’episodio delle molestie, diversamente da quanto si è indotti a dedurre dalla lettura del sopramenzionato articolo, nel mio libro (del quale le allego le pagine che trattano la notizia oggetto della presente) è assente la frase “Lei mi ha confidato che l’alto prelato ci ha provato mentre erano nei giardini vaticani”.