Franco Leoni Lautizi è morto a 83 anni: a 6 anni sopravvisse alla Strage di Marzabotto

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2021 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Franco Leoni Lautizi è morto a 83 anni: sopravvisse alla Strage di Marzabotto

Franco Leoni Lautizi è morto a 83 anni: sopravvisse alla Strage di Marzabotto (Foto Ansa)

Se ne è andato a 83 anni Franco Leoni Lautizi, sopravvissuto alla Strage di Marzabotto, uno tra gli eccidi più cruenti e feroci della Seconda Guerra Mondiale.

A comunicare la triste perdita è il Comune di Rimini, che saluta un “testimone instancabile delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese, grazie alla sua attività con l’Associazione nazionale vittime civili di guerra, per anni dipendente del Comune di Rimini”.

Lautizi, riminese di adozione, dal 1961 si era trasferito nel capoluogo romagnolo, dove ha raccontato a generazioni di studenti – nelle scuole ma non solo –  i fatti dell’agosto del ’44 a Marzabotto. 

Strage di Marzabotto, Lautizi aveva 6 anni

Alla fine dell’estate del 1944 Lautizi, che all’epoca aveva sei anni, vide morire davanti a sé la nonna e la madre incinta, che riuscì salvarlo dai nazisti facendogli scudo col suo corpo.

In quei giorni le truppe nazifasciste sterminarono centinaia di civili nelle montagne intorno a Marzabotto sull’Appennino bolognese. Dopo l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema avvenuta il 12 agosto 1944, era partita quella che viene ricordata come “la marcia della morte” che attraversando Versilia e Lunigiana giunse al bolognese.

Lo scopo era fare “terra bruciata” attorno alle formazioni partigiane nelle retrovie della linea gotica sterminando le popolazioni che le appoggiavano. Nella zona circostante Monte Sole agiva con successo la brigata Stella Rossa: il maresciallo Albert Kesselring decise di dare un duro colpo a questa organizzazione sterminando indiscriminatamente i civili e radendo al suolo i paesi circostanti.

“Mi sono sempre chiesta – ha detto la vicesindaca di Rimini Gloria Lisi – come una persona con alle spalle un trascorso così drammatico e pieno di sofferenza, costretto a vivere sulla sua pelle l’efferatezza della guerra e a vedere coi suoi occhi come l’odio possa spingere l’uomo alle azioni più impensabili, potesse invece essere così dolce, sensibile, serena”.