Porta hashish e un cellulare al figlio in carcere: arrestata 65enne di Forlì

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2023 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA
Porta hashish e un cellulare al figlio in carcere: arrestata 65enne di Forlì. Foto Ansa

(foto d’archivio Ansa)

Porta hashish e un cellulare al figlio in carcere. Arrestata una 65enne di Forlì. Tutto è avvenuto nel carcere di Reggio Emilia. La donna, una 65enne di Forlì, è stata scoperta durante un controllo all’ingresso della casa circondariale effettuato dalla polizia penitenziaria reggiana, con l’ausilio di un’unità cinofila della guardia di finanza del comando provinciale di Modena. Nascondeva la droga e la scheda nella biancheria intima.

Porta hashish e un cellulare al figlio in carcere: arrestata 65enne di Forlì. La confessione

La donna è stata poi portata nella sua abitazione – condotta dal nucleo traduzioni e piantonamenti di Reggio Emilia coordinato dal comandante di reparto Armando Di Bernardo – dov’è stata sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida che si è tenuta ieri mattina in tribunale a Reggio Emilia. Difesa dall’avvocato Alessandro Pinzari del foro di Forlì (sostituito in aula dalla collega reggiana Cecilia Soliani) ha ammesso le sue responsabilità e si è scusata. Il pm titolare del fascicolo Marco Marano ha chiesto, oltre alla convalida dell’arresto, l’applicazione delle misure cautelari del divieto di dimora in provincia di Reggio e l’obbligo di firma quotidiana presso la stazione dei carabinieri di Forlì. Istanze accolte in toto e disposte dal gip Andrea Rat.

La nota dei sindacati

Sull’episodio intervengono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Michele Malorni, vice segretario regionale: “Una brillante operazione quella della polizia penitenziaria – dicono tramite una nota – Considerato che il tentativo di introdurre sostanze stupefacenti in carcere è sempre più frequente chiediamo all’Amministrazione centrale di istituire al più presto le unità cinofili anche in Emilia-Romagna, dove da non è stato anche individuato il sito in cui ubicarle. Chiediamo altresì che al personale che ha effettuato l’operazione vengano riconosciute le ricompense previste dall’ordinamento”.