Una fuga diciamo pure studiata nei minimi dettagli: il boss evaso dal carcere di Nuoro aveva infatti le chiavi per uscire in cortile. Il detenuto pugliese di 39 anni, boss della mafia garganica che scontava la sua pena a 19 anni di reclusione, ha avuto anche il tempo di provare le chiavi, prima di trovare quella giusta. Poi una volta uscito in cortile si ĆØ calato dal muro di cinta con delle lenzuola. Ha probabilmente tenuto d’occhio i turni di guardia, ha capito quali erano le falle del sistema – “dovute a gravi carenze di organico”, accusano i sindacati – e ha agito. Forse aiutato da qualcuno all’esterno, ĆØ riuscito ad allontanarsi alla svelta in due ore di “buco” prima che la sorveglianza si accorgesse della sua assenza.
Il boss evaso e le chiavi per uscire dal carcere
Tra i particolari emersi nella ricostruzione della fuga, il fatto che il boss sia riuscito a procurarsi le chiavi per uscire dal reparto di Alta Sicurezza del carcere nuorese di Badu ‘e Carros e arrivare al muro di cinta, calarsi di sotto con diverse lenzuola annodate e fuggire indisturbato. Sapeva dove erano custodite le chiavi del portone blindato e ha avuto addirittura il tempo di provarne una prima di trovare quella giusta. Ora ĆØ caccia all’uomo in tutta la Sardegna.
Ma come ĆØ stato possibile?
I sindacati continuano a puntare il dito sulla carenza di agenti nel carcere, mentre l’evasione ĆØ diventata un caso politico. “Prima o poi doveva succedere, il carcere ĆØ pieno di falle sulla sorveglianza – conferma Giovanni Conteddu dell’Osapp Nuoro -. Nel reparto dell’Alta sicurezza dove ci sono circa 30 detenuti appartenenti alla criminalitĆ organizzata pugliese, calabrese, campana e siciliana, c’ĆØ un solo agente di guardia e nella sala dove sono custodite le chiavi e le telecamere della regia non c’ĆØ nessuno, il posto ĆØ scoperto. Questa ĆØ la prima falla che si ĆØ rivelata decisiva per la fuga di Raduano”.Ā