Pil cresce: certifica l’Istat, Goldman Sachs conferma, deficit sotto il 3%, meglio quando ripartirà la Germania - Blitzquotidiano.it (foto Ansa)
Il pil cresce, lo certifica l’Istat. E Goldman Sachs conferma: il deficit scenderà sotto il 3%.
Dopo un periodo negativo, cresce l’export, salgono le retribuzioni. Sembra che l’industria vada meglio a partire da settembre. Andrà meglio quando ripartirà la Germania sotto la spinta delle spese militari fuori fiscal compact.
Scrive l’Istat che nel terzo trimestre del 2025 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del terzo trimestre del 2024.
La crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 ottobre 2025 era stata nulla mentre quella tendenziale era stata dello 0,4%.
Il terzo trimestre del 2025 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2024.
Il pil cresce, poco ma cresce

La variazione acquisita per il 2025 è pari a 0,5%, dato invariato rispetto al 30 ottobre.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in crescita, con un aumento dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, dell’1,2% e del 2,6%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil nel terzo trimestre: +0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,1 gli investimenti fissi lordi, mentre è risultato nullo il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Positivo anche il contributo della domanda estera netta (+0,5 punti percentuali), mentre è risultato negativo quello della variazione delle scorte e oggetti di valore (-0,6 punti percentuali).
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura (+0,8%) e dei servizi (+0,2%) mentre l’industria rileva un andamento negativo (-0,3%).
Migliora l’industria, ancora meglio i servizi
A settembre 2025 il fatturato dell’industria cresce del 3,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre quello dei servizi segna un aumento del 4,3%
. Si stimano in aumento i redditi di lavoro dipendente pro-capite per lo 0,8%.
A novembre 2025 l’indice dei prezzi al consumo (NIC) registra un calo dello 0,2% rispetto a ottobre, mentre su base annua segna un aumento dell’1,2%
A novembre 2025 l’indice di fiducia dei consumatori scende da 97,6 a 95,0, mentre quello delle imprese sale da 94,4 a 96,1.
Al 31 agosto 2025, secondo i dati provvisori, la popolazione residente in Italia è pari a 58.925.596 persone, registrando una diminuzione di circa 9 mila unità rispetto all’inizio dell’anno, pari a -0,1 per mille abitanti
