Schlein attacca il Governo per aver acquistato il gas egiziano, lascia il Pd anche Cottarelli, sbattendo la porta

Schlein attacca il Governo per aver acquistato il gas egiziano dimenticando Giulio Regeni, intanto lascia il Pd anche Cottarelli, sbattendo la porta

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 14 Maggio 2023 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA
Schlein attacca il Governo per aver acquistato il gas egiziano, lascia il Pd anche Cottarelli, sbattendo la portav

Schlein attacca il Governo per aver acquistato il gas egiziano, lascia il Pd anche Cottarelli, sbattendo la porta

Schlein attacca il Governo per aver acquistato il gas egiziano, lascia il Pd anche Cottarelli, sbattendo la porta.

Egitto e Cottarelli. Sono le due ultime grane della segreteria dem Elly Schlein. Due scogli rumorosi: il primo cercato, il secondo indesiderato. Tutto comunque fa brodo per restare sotto i riflettori. E alimentare i sondaggi ( in crescita).

CASO EGITTO, SCHLEIN NON CI STA

È una frustata della Schlein al Governo. Dice:”Penso che l’Italia non possa considerare la mancata collaborazione dell’Egitto sull’omicidio di Giulio Regeni come un prezzo da pagare sull’altare degli interessi economici”.

Dal palco di Treviso Claudio Descalzi, AD dell’ENI, aveva detto:” L’Egitto ci ha aiutato rinunciando ai suoi carichi energetici questa estate per mandarli in Italia per riempire gli stoccaggi.” E poi:” Questi sono Paesi a cui se dai, ricevi”. Pronta la risposta di Elly:” Ho sentito dire che da Paesi come l’Egitto se dai ricevi. Voglio chiedere al Governo se tra le cose da dare per ricevere è considerata anche l’impunita’ dei torturatori di Giulio Regeni”.

È il caso di ricordare che il processo sulla morte del ricercatore italiano, 28 anni, il cui cadavere è stato ritrovato al Cairo il 3 febbraio 2016 non lontano da una prigione dei servizi segreti egiziani, è in fase di inquietante stallo. I quattro  alti funzionari della sicurezza egiziana  ritenuti responsabili della morte di Giulio, non si sono mai presentati alle udienze.

La prossima udienza si terrà il 31 maggio. In quella occasione il GUP potrebbe decidere di rivolgersi alla Corte Costituzionale per sciogliere l’impasse causata dalla assenza degli imputati. Lo scorso 28 aprile la famiglia di Giulio Regeni ha chiesto con una lettera, che il governo “ pretenda, senza se e senza ma, che i quattro imputati per il sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio compaiano alla prossima udienza il 31 maggio”.

Va sottolineato che l’Egitto non ha mai collaborato alle indagini e non ha mai permesso che le notifiche arrivassero ai quattro dipendenti degli apparati di sicurezza del Cairo.

CASO COTTARELLI

Grana Carlo Cottarelli. Il suo annuncio di dimissioni dal PD (lascia anche il Parlamento) ha messo in subbuglio i moderati per i vari abbandoni. La scelta di Cottarelli ha spiazzato la Schlein che comunque si è limitata a dire:” La decisione di Cottarelli non va sottovalutata”.

Dal canto suo Cottarelli ha spiegato: ”Io stimo molto Elly Schlein, credo stia facendo una cosa giusta nello spostare il PD più a sinistra . Ma le mie posizioni liberal-democratiche sono tutt’altro.”

L’addio di Cottarelli non è un fulmine a ciel sereno per i vertici Dem. Da tempo erano note certe turbolenze come hanno dimostrato gli addii di Enrico Borghi verso Italia Viva, dell’ex capo gruppo Andrea Marcucci e quello di Caterina Chinnici verso Forza Italia.

Comunque la scelta di Cottarelli ha evidenziato la coda polemica verso l’attuale tolda di comando del Nazareno. Cottarelli aveva sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa per la segreteria del partito e nei giorni scorsi aveva già espresso un disagio anche in una intervista al Corriere della Sera. Insomma l’economista non si riconosce nella linea della attuale leader.

Ha detto: ”La questione è la mia posizione: ci sono delle differenze che si sono create con il PD, una di queste riguarda per esempio il ruolo che il merito deve avere nella società e nella economia. Nel documento dei valori del PD del 2008 il ruolo del merito era molto enfatizzato. Nei più recenti documenti è scomparso, addirittura si critica il criterio del merito. Credo di poter essere più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore.

“Forse non è stato così in passato ma c’è in questo momento storico una estrema conflittualità fra minoranza e opposizione. Mi aspettavo un atteggiamento meno conflittuale. Poi essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dicono”.