L'economista Carlo Cottarelli (Foto Ansa)
“Le previsioni della Commissione europea non sono molto diverse da quelle del governo, la sostanza non cambia: l’Italia cresce troppo poco, soprattutto rispetto ai Paesi del Sud Europa come Grecia, Portogallo e Spagna”. Lo spiega in una intervista a La Stampa Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica.
“Questi Paesi – prosegue – nei primi anni del Duemila hanno perso terreno rispetto all’Europa del Nord, adesso lo stanno recuperando, noi no. L’Italia è cresciuta più della media Ue nel 2022 e, leggermente, nel 2023, mentre dal 2024 stiamo crescendo meno”.
Riguardo la spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza osserva: “Il Pnrr era volto a far crescere la capacità produttiva del Paese, ma questo effetto non c’è stato, noi siamo tornati a una crescita dello ‘zero virgola’. Il Pnrr non è riuscito a cambiare quelle debolezze che avevamo”.
Alla domanda su quali siano queste debolezze risponde: “Se facciamo un confronto con la Spagna, che è un Paese che cresce, la pressione fiscale è inferiore di sei punti percentuali rispetto alla nostra. La burocrazia funziona più rapidamente, basta parlare con gli imprenditori che lavorano attualmente in Spagna: anche là le regole sono complicate ma la pubblica amministrazione lavora al servizio di chi fa investimenti, come negli Stati Uniti”.
