Lance Armstrong: “500 controlli antidoping, sempre negativo. Ecco come ho fatto”

"Si trattava di ingannare il sistema. Sono stato testato 500 volte e non ho mai fallito un test antidoping. Non è una bugia. Questa è la verità".

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2023 - 19:15| Aggiornato il 16 Dicembre 2023
lance armstrong foto ansa

Lance Armstrong (Ansa)

Lance Armstrong, il ciclista originario del Texas squalificato a vita per doping nel 2012, ha raccontato come sia riuscito ad eludere qualsiasi controllo per tanti anni. Armstrong ha vinto sette Tour de France che poi gli sono stati revocati a tavolino dopo aver confessato di aver barato. Al podcast “Club Random”, ha raccontato come faceva: “Si trattava di ingannare il sistema. L’ho sempre detto e posso dirlo ancora. Sono stato testato 500 volte e non ho mai fallito un test antidoping. Non è una bugia. Questa è la verità. Quando ho fatto la pipì e poi l’hanno analizzata, era ok”.

Lance Armstrong: “Sono stato testato 500 volte ed ero sempre pulito” 

Amstrong ha proseguito: “La verità è che alcune di queste sostanze, soprattutto quella che era la più benefica, avevano una durata di quattro ore. Alcune sostanze, come la cannabis, invece hanno una “durata di vita” molto più lunga. Puoi fumare una canna, andare al lavoro e risultare positivo due settimane dopo. L’Epo invece lascia il corpo molto rapidamente. Sono errori miei. Sono qui per dire che mi dispiace. È tutta colpa mia. Ho trascorso il resto della mia vita cercando di riconquistare la fiducia delle persone”.

“La prima volta che usai le sostanze avevo 21 anni”

Nel 202o, in un documentario della Espn, Lance Armstrong aveva raccontato: “Già nella mia prima stagione da professionista assumevo il cortisone, ma l’Epo era di un altro livello. La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Sapevo quello che stava succedendo. Ho sempre chiesto, sempre saputo ed ho sempre preso le mie decisioni da solo”.

Cos’è l’Epo

L’Epo è un ormone prodotto nei reni. Stimola la produzione dei globuli rossi nel midollo osseo. L’effetto finale è quello di indurre un aumento della resistenza allo sforzo e una ripresa più rapida. Proprio per questo motivo, l’uso improprio a scopo di doping è proibito.