Tour de France, Kasper Asgreen ha vinto la tappa 18. Vingegaard sempre in maglia gialla

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 20 Luglio 2023 - 18:39| Aggiornato il 21 Luglio 2023 OLTRE 6 MESI FA
Tour de France, Ansa

(foto Ansa)

Il danese Kasper Asgreen, 28 anni ,alfiere della Soudal Quick- Step, ha vinto in volata la tappa numero 18 del Tour de France dopo una fuga (in un terzetto )di 180 km. Il danese ha saputo infilarsi da grande passista nella fuga di giornata di cui è stato regista inappuntabile il belga Victor Campenaerts, cronoman di solido spessore.

Tappa per velocisti

Tappa n.18, la prima dopo la resa clamorosa e inattesa di Pogacar. Frazione di 186 km, da Moutiers a Bourg en Bresse. Archiviata l’ultima tappa alpina vinta dal talento austriaco Felix Gall (e Vingegaard ha messo in cassaforte la maglia gialla) la Carovana del Tour si incammina spedita verso Parigi. Unico ostacolo il GPM di prima categoria in programma sabato che mette in palio 10 punti al primo e 8 al secondo (e 6 al terzo). Ma è un discorso che riguarda il nostro Ciccone e la sua maglia a pois insidiata da Gall (88 punti l’abruzzese, 82 l’austriaco). Occhio al cannibale Vingegaard che di punti ne ha 81. Dopo la tappa regina di mercoledì, gli organizzatori hanno disegnato una tappa delle più facili con due soli GPM, peraltro di quarta categoria (sotto i 400 metri). Partenza alle 13.43, solito copione di attacchi e contrattacchi, ritmo alto (45 km/h), tre battistrada (Asgreen, Abrahamsen, Campenaerts). Primo GPM vinto dal norvegese, il gruppo tiene sotto controllo il terzetto che comunque regge pur sapendo di essere nel mirino del plotone. Secondo GPM vinto ancora da Abrahamsen. Restano 75 km all’arrivo senza particolari criticità. Ai -58 al terzetto si aggrega Eenekhorn, compagno di squadra di Campenaerts. Il quartetto procede in sintonia e ai -50 km accumula un minuto di vantaggio. Ai -30 il poker di testa mantiene un gap sul plotone di 45”.

Finale thrilling

Ultimi 20 km. Si scatena la bagarre. Le squadre preparano i “treni” per i loro velocisti. Preoccupa l’arrivo in leggera salita. Il quartetto di ottimi passisti conserva, immutato, il solito vantaggio. Ma la fatica si fa sentire. Aumenta il nervosismo in gruppo. Raggiungere il quartetto richiede un notevole dispendio di energie. Dieci km al traguardo. Strade strette e tortuose. Ai -10 il quartetto passa con un margine di 24”. Ma il gruppo rosicchia preziosi secondi. Si viaggia a 60 km all’ora. Ai -5 km il gap si è ridotto a 11”. I battistrada sono in fuga da 180 km. Ultimo km: il vantaggio è sceso a 5”. Basta. Il gruppo rimonta a 70 km/h ma non acciuffa i fuggitivi. Plotone beffato per una manciata di metri. Il poker da’ scacco matto ai velocisti e trascina Asgreen alla volata vincente.

Ordine di arrivo

Primo Asgreen, secondo Eenkhoorn , terzo Abrahamsen. A seguire con lo stesso tempo: Philipsen, Pedersen, Bol, Meeus, Trentin, Laporte, Mozzato. Due italiani nella top Ten.

La classifica generale

Primo Vingegaard, secondo Pogacar (+7’35”), terzo Adam Yates (+10’45”. A seguire: Rodriguez (+12’01”), Simon Yates (+12’19”), Pello Bilbao (+12’50”) Hendley (+13’50”), Gall (+16’11”), Kuss (+16’49”), Gaudu (+17’57”).

La tappa di venerdì

Terzultima frazione da Moirans en Montagne a Poligny, villaggio del Giura, noto per essere la capitale del formaggio Comte’ (pasta semidura). Frazione di 173 km, tranquilla, di pianura.