Abruzzo/ Elezioni, gli sfollati disertano: calo record d’affluenza. Il post terremoto ha influito sul voto dei cittadini

Pubblicato il 8 Giugno 2009 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA

L’Abruzzo non va a votare: si registra un calo spaventoso nell’affluenza alle urne.

La percentuale dei votanti si aggira intorno al 62 per cento. Se già nel dicembre scorso un elettore su due era rimasto a casa, adesso il numero dei votanti va in picchiata, con un meno 5 e meno 10 per cento, a seconda dei Comuni. Dopo l’arresto di Ottaviano Del Turco, governatore dell’Abruzzo, e la tragedia del terremoto, i cittadini hanno sempre meno fiducia nella politica.

E le motivazioni forse non sono solo nascoste dietro i disagi effettivi post sisma: chi ha perso la tessera elettorale sotto le macerie avrebbe potuto rifarla direttamente al seggio di appartenenza. Molti cittadini hanno preferito non votare, e il problema non riguarda solo gli aquilani, che vivono in gran parte sulla costa e avrebbero dovuto spostarsi per esercitare il loro diritto-dovere al voto.

Chi ha deciso di andare alle urne si è trovato a doversi esprimere non solo per le europee, ma anche per le provinciali di Chieti, Teramo e Pescara. Non solo: si è votato anche per il rinnovo del sindaco in 98 Comuni, tra cui Pescara, Teramo e Giulianova.

Ma gli abruzzesi hanno disertato le urne e probabilmente le scelte politiche del terremoto hanno influito. Sia per la sinistra, arrivata alla scadenza elettorale “impreparata, confusa e quasi rassegnata” – come veniva definita in un editoriale del Centro del 25 maggio scorso – ma anche per il centrodestra e la sua scelta di non rimandare il voto, nonostante i disagi degli sfollati, definito come “un atto di egoismo politico”.

Nonostante tutto molti elettori hanno comunque dato fiducia al Pdl.