Anoressia: a rischio, oltre alle donne, anche molti sportivi e gli omosessuali

Pubblicato il 18 Settembre 2009 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

anoressiaL’anoressia è una delle condizioni più studiate negli ultimi anni ma, nonostante questa attenzione, è stata commessa una seria sottovalutazione  considerandola una malattia quasi esclusivamente femminile. E’ vero infatti che le donne sono in numero ampiamente superiore rispetto agli uomini, ma poichè  il mondo di oggi non si può suddividere soltanto tra maschi e femmine,  alcuni psichiatri italiani hanno voluto estendere la  ricerca a categorie finora trascurate come, ad esempio,  gli omosessuali e gli sportivi in generale.

Ed hanno avuto ragione, visto che i gay sono considerati a rischio quasi quanto le donne. Alla base della tesi sostenuta dalle dottoresse Laura Dalla Ragione e Marta Scoppetta, c’è l’insoddisfazione per il proprio corpo. Collaborando anche con degli scienziati americani, Russell CJ e Keel PK, pare che il fatto di guardarsi allo specchio e non piacersi, come capita a quasi tutti gli omosessuali che si credono intrappolati in un corpo che non è il loro, porta come prima reazione quella dei disturbi alimentari.

Si comincia infatti a mangiar poco o per niente, o comunque ad alimentarsi male per una sorta di “guerra” nei confronti del proprio corpo, senza rendersi conto che, in un modo o nell’altro, si perde sempre. A questo poi si aggiunge il cattivo umore, la poca autostima e la difficoltà ad accettare il proprio orientamento sessuale ed anche sè stessi. Tutte cause che, secondo le ultime  ricerche, portano gli omosessuali maschi ad essere esposti all’anoressia quattro volte più degli eterosessuali .

Ma la ricerca non si esaurisce qui. Analizzando il filone dell’insoddisfazione per il proprio corpo, le studiose hanno provato ad analizzare un’ulteriore categoria di persone, quelle che hanno una ossessione verso il proprio corpo e che, anche se perfetto, lo percepiscono in maniera errata: gli sportivi. In particolare gli appassionati di body building, quelli che pur sgobbando tre ore al giorno in palestra, finiscono con l’assumere anabolizzanti ed altre sostanze per tentare di vedersi sempre migliori.

Secondo le psichiatre  anche questa categoria è a rischio.  Se per gli uomini infatti il rischio è di “gonfiarsi troppo”, per le donne è l’esatto contrario. Questo  non avviene solo per il body building, ma anche per tanti altri sport come la ginnastica, sia ritmica che acrobatica, la corsa e gli sport in cui bisogna essere leggerissimi come il salto in alto. Qui la volontà di vedersi sempre più magri aumenta il rischio di anoressia. Per questo, se ci si dedica a questi sport, specialmente se a livello agonistico, è sempre bene farsi seguire da un medico