Calciomercato/ Ibrahimovic, più Real Madrid che Barcellona: zero Inter. Juve e Milan col problema allenatore. Futuro grigio per la Roma, roseo per il Genoa

Pubblicato il 7 Maggio 2009 - 16:20| Aggiornato il 8 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Ormai neanche Moratti crede più alla possibilità di trattenere Ibrahimovic all’Inter. La rottura con i tifosi è stata plateale, le dichiarazioni ai giornali stranieri chiare e inequivocabili: Ibra vuole lasciare Milano per andare in Spagna (più Madrid che Barcellona), dove si guadagna di più per via del regime fiscale e dove il calcio è meno stressante che in Italia. Ci sarebbe il piccolo particolare del contratto da sciogliere, ma il patron interista ha già fatto sapere che di fronte a una cifra importante sarebbe difficile dire di no. Dall’altra parte c’è Florentino Peres che sta per riconquistare la presidenza del Real Madrid e sa che dovrà presentarsi ai tifosi con almeno un acquisto eclatante. Chi meglio di Ibrahimovic per riconquistare la piazza? I problemi a quel punto sarebbero di Moratti, ma è evidente che con un’ottantina di milioni di euro da spendere si può sostituire il bomber che parte e rinforzare la squadra dove serve.

Anche la Juve potrebbe entrare nell’ordine di idee di fare cassa per cercare i rinforzi necessari a farla tornare la vecchia signora di una volta. Il problema è che l’unico uomo-mercato potrebbe essere Buffon (il miglior portiere del mondo) la cui partenza potrebbe però far esplodere una mezza rivoluzione tra i tifosi. E sì, perché ormai è assodato che il famoso stile Juventus è morto insieme ai fratelli Agnelli e che la curva cerca di dettare regole e comportamenti anche a Torino. Così Ranieri sarà mandato via a furor di popolo, e non è detto che qualche testa non possa saltare anche nei vertici dirigenziali contestati anche domenica scorsa. La piazza chiede Antonio Conte, l’allenatore del miracolo-Bari, e probabilmente sarà accontentata.

Scelto il tecnico, resta da vedere di quale budget disporranno i dirigenti per operare sul mercato. A vedere gli impegni della Fiat su un altro mercato leggermente più serio e importante, non è difficile capire che Elkann terrà ben stretti i cordoni della borsa. Ci si dovrà quindi arrangiare come una volta, come ai tempi di Giraudo e Moggi, autentici dominatori del calcio italiano ma decapitati da Calciopoli.

E il Milan? Anche in casa rossonera il problema è l’allenatore: Ancelotti resta o va al Chelsea? Abramovic insiste per portarlo a Londra, e bisogna riconoscere che possiede almeno dieci milioni di argomenti molto convincenti, ma alla fine potrebbe intervenire lo stesso Berlusconi per evitare un altro divorzio in pochi mesi. Magari incrementando con un assegno la fedeltà di Ancelotti al Milan. Poi ci sarà il problema di ringiovanire una squadra imbottita di ultratrentenni, e anche qui sarà da capire quale immagine vorrà dare Berlusconi al paese: il presidente Paperone o il presidente formichina? Dipenderà dai sondaggi.

Futuro certamente più grigio per la Roma a corto di fondi e con una squadra da ricostruire a cominciare dall’allenatore. Senza Champions, gli introiti per la famiglia Sensi diminuiranno paurosamente e non resterà che vendere qualche pezzo pregiato, Mexes e Aquilani sopra tutti, per varare una squadra competitiva da affidare o allo stesso Ranieri che si accontenterebbe di un milione per tornare a Roma o a un emergente da scegliere tra Allegri, Ballardini e Giampaolo.

Per il resto, da seguire le mosse del Genoa. Preziosi a Genova ha imparato la prudenza nelle spese, e ha alcuni giocatori importanti (Milito e Motta) da mettere sul mercato. Se saprà muoversi come in passato, porterà a casa un pacco di milioni e rinforzerà la squadra con i soliti giovani di belle speranze.

Fiorentino Pironti