Champions/ Messi, Ronaldo, Iniesta, Rooney: la meglio gioventù stasera se la gioca

Pubblicato il 26 Maggio 2009 - 22:21| Aggiornato il 27 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Messi, Ronaldo, Iniesta, Rooney…la meglio gioventù stasera se la gioca. La Champions, la “Coppa con le orecchie” ma non solo. Giocano in un nostro campo, in un nostro stadio, all’Olimpico di Roma, e graziosamente, clamorosamente, con ineluttabile eleganza ci sbattono in faccia che un altro calcio è possibile, diverso e migliore del nostro.

Sono “meglio”, sono migliori: guardare una partita del campionato spagnolo o inglese è assistere a uno spettacolo gradevole per chi ama il calcio, dolce anche per chi poco ne sa. Mettono in campo il bello: miglior tecnica, migliore corsa, migliore preparazione fisica, migliore disposizione mentale. Migliore cultura, perché il calcio è anche questo: cultura.

Sono migliori perché non danno vita ad una scena isterica ad ogni fischio dell’arbitro, ad ogni decisione arbitrale avversa. Non fingono svenimenti e ferimenti ad ogni contrasto, non sollecitano il pubblico al dileggio, fisico e morale dell’avversario. Non recitano, giocano.

Sono migliori perché vincono, da anni, in Europa. Sono migliori perché guadagnano un sacco di soldi ma non se ne vestono come una corazza per il loro bullismo sportivo e sociale.

Sono migliori perché migliore è la loro gente tifosa. I loro stadi sono luoghi di festa, i nostri stadi sono posti malfamati e mal frequentati. Allo stadio portano i bambini e ci vanno le famiglie, al loro stadio. Al nostro stadio ti avvicini come ad una zona di guerra. Migliore è il loro tifo che accetta e spesso applaude anche la sconfitta. Il nostro tifo chiede vendetta ed espiazione per ogni partita persa. Migliore è l’aria che si respira nei loro stadi e sui loro giornali sportivi: passione, pettegolezzo ma niente della nostra cupezza ossessiva, del nostro odio coltivato.

Migliore è la loro cronaca, il loro racconto del calcio: poco o niente vittimismo mentre da noi la partigianeria è un dovere nazionale. In Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Francia, Germania lo stadio è specchio di una società davvero civile, almeno nei “fondamentali” non solo calcistici. L’Italia fa il paio con altri paesi: la Grecia, la Polonia, l’ex Jugoslavia dove il calcio e lo stadio sono i luoghi, la casa e il teatro di una depressione culturale e morale.

La meglio gioventù se la gioca stasera in Italia, pochi giorni dopo che il calcio italiano e i suoi vasti dintorni hanno dato il peggio di sé. Loro vengono a mostrare il meglio, noi abbiamo mostrato che la regola delle ultime partite di campionato è far finta di giocarle. Se qualcuno le gioca davvero, si tenta di punirlo a calci e pugni in diretta per il reato di lealtà. È successo a Torino contro il Genoa, ma non è stata un’eccezione: il sentimento dell’imbroglio programmato è comune sentire di ogni buon tifoso italiano. E anche dei dirigenti, allenatori, giocatori, manager e giornalisti. D’altra parte lo apprendono nella poco civile vita quotidiana economica e politica, perché non dovrebbero pretendere la “concertazione corporativa” anche in campo?

Abbiamo mostrato il nostro sentire: se una squadra retrocede è sempre colpa di qualche “altro”, di un complotto. Nessuna responsabilità è mai accettata, non fa parte della nostra cultura. Abbiamo mostrato, a Milano contro Maldini, che si può, anzi si deve, fischiare e insultare una bandiera, un simbolo, un uomo e un campione di calcio perché non si è iscritto alla nostra “banda”. Da stadio, di piazza, di quartiere, di ufficio o di categoria, in fondo sempre di banda si tratta.

Abbiamo mostrato la nostra cultura imprenditoriale nel calcio: allenatori licenziati con una battuta in tv dopo mesi di riconferme (Ancelotti), allenatori che esigono contratti pluriennali e poi cercano di liberarsene (Spalletti), società che licenziano e sprecano soldi a due giornate dalla fine (Juventus), allenatori che hanno capito che qui più che mercato è suk e “trattano” di conseguenza (Mourinho). Loro sono migliori: Ferguson allena, costruisce e inventa il Manchester da decenni, Guardiola ha composto il più bel Barcellona da anni avendo nel suo curriculum soprattutto la serietà.

Stasera se la gioca la Coppa la meglio gioventù, potete tifare per chi volete, chiunque vinca, sarà comunque uno dei migliori.