Donne d’impresa: Francesca Stefanelli, macchine elettriche per il futuro, ma quanti perderanno il proprio lavoro?

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 6 Marzo 2022 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA
Donne d’impresa: Francesca Stefanelli, macchine elettriche per il futuro, ma quanti perderanno il proprio lavoro?

Donne d’impresa: Francesca Stefanelli, macchine elettriche per il futuro, ma quanti perderanno il proprio lavoro?

Donne d’impresa: Francesca Stefanelli, macchine elettriche per il futuro. Ma quanti perderanno il proprio lavoro in Italia e in Europa?

Bolognese doc. Classe 1969 e laureata in Economia e Commercio a pieni voti. Diventa commercialista e dopo un’interessante esperienza lavorativa a Londra (Banca Nazionale del Lavoro), Francesca  rientra a Bologna nella Stefauto S.p.A., azienda di famiglia.

Qualche anno di doveroso “rodaggio” per poi prendere il totale comando di tutte le concessionarie, delle officine, dell’agenzia di pratiche auto e del centro logistico. Non è poco per una ragazza.

Ma lei dimostra subito di essere all’altezza della situazione per la passione e l’impegno che mette.

In Italia come nel mondo il settore dell’automotive sta vivendo una profonda trasformazione ed è molto importante che proprio in quest’ambito così maschile una donna possa dimostrare tutta la sua bravura e raggiungere obiettivi e posizioni apicali invidiabili anche per un uomo. Della sua vita privata è gelosissima e probabilmente ha tutte le sue buone ragioni.: un po’ di sana privacy ci vorrebbe per tutti in quest’epoca di chiacchiere vere e virtuali ma soprattutto on line.  Per capire qualcosa di più di questo suo mondo “a quattro ruote” le chiediamo:

Donne e motori, gioie e dolori”. Cosa ci può dire di questo proverbio, ormai superato?

Questa massima, specialmente qui in Emilia Romagna, terra di motori per eccellenza, dove la gioia di vivere contraddistingue i suoi abitanti, è più che mai attuale.

Il mio rammarico piuttosto, al di là delle visioni di folklore, è constatare che le donne nel mondo dell’automobile sono sempre molto poche e raramente con posizioni manageriali di rilievo, sia nelle varie Case Automobilistiche, sia nell’imprenditoria di settore.

È un vero peccato che questi pregiudizi storici ancora sopravvivano nonostante molte donne abbiano saputo e potuto dimostrare quanto in realtà siano brave, preparate e professionali. Negli studi per esempio, brillano molto di più le donne laureate, rispetto  al genere maschile.

Purtroppo la parità di genere è un cammino ancora lungo e non facile da percorrere. E’ un nostro dovere cercare di abbattere le barriere costruite negli anni, affinché le nuove generazioni di ragazze possano avere un percorso non più semplice, bensì semplicemente equo, dove possano essere valutate per le loro capacità. 

C’è qualcos’altro che avrebbe voluto fare nella sua vita, a parte l’imprenditrice?

Assolutamente no. Questa è la mia vita. Nonostante sia complesso gestire aziende che hanno un’anima commerciale e un’anima meccanica non avrei voluto fare altro. Perché le sfide che mi trovo ad affrontare ogni giorno mi impongono di mantenere alta l’attenzione. Anche su quello che succede fuori dalla mia area di competenza.

Mi permettono di avere sempre una visione d’insieme ed essere consapevole che tutto è interconnesso e conseguenziale, ma soprattutto, mi spingono a migliorare me e la mia squadra. L’imprenditore ha una missione estremamente importante anche a livello sociale, ovvero quella di creare un ambiente positivo e sereno dove i collaboratori possano migliorare sé stessi e di conseguenza anche la loro vita e quella delle loro famiglie.

Non considero i miei collaboratori solo come singole persone, ma penso sempre anche alle famiglie che devono mantenere o che stanno costruendo. Sapere di essere parte della loro avventura è un onore e assistere alla loro crescita è una gioia.

Quale il futuro delle macchine elettriche in Italia?

Le auto elettriche sono il presente ed il futuro, una decisione imposta dalla politica, più che dai costruttori e che porterà, inevitabilmente, ad una grande riduzione dei posti di lavoro. In Italia questo cambiamento sta già avvenendo, ma non è e non potrà essere così veloce come nel resto dell’Europa, in quanto, qui da noi mancano infrastrutture adeguate a garantire il necessario fabbisogno energetico, in particolare quello derivante da fonti sostenibili.

L’impresa sostenibile, cosa può voler prevedere nel suo settore ed in particolare nella sua azienda?

Se per impresa sostenibile si intende un’impresa che rispetti i criteri “green”, posso garantire che le mie aziende si stanno muovendo molto velocemente per soddisfare tutti i requisiti richiesti. In ogni Concessionaria sono già presenti le colonnine per la ricarica e le nostre auto di cortesia, demo o Test Drive sono, in buona parte, Full Electric o Plug In.

Nel mondo dell’automotive il cambiamento che affronteremo sarà molto più consistente rispetto a quello previsto per altri settori e avrà anche ritmi molto più serrati. Tutto questo viene imposto dalla politica che “gioca” sugli aspetti “green” senza affrontare in modo chiaro e definitivo le questioni relative all’approvvigionamento energetico che servirà per raggiungere gli obiettivi relativi alle emissioni di co2.

Come socia, imprenditrice in un settore particolarmente forte nella sua regione, fa parte della storia di AIDDA Emilia Romagna che festeggia i 50 anni di associazione con un bellissimo libro “L’impresa delle donne che hanno fatto impresa”.

Cosa rappresenta per lei AIDDA e quale pensa sia il suo vero valore aggiunto. Oltre al fatto di poter fare rete, oggi, con le nuove tecnologie anche quando non possiamo essere in presenza?

Far parte di AIDDA è un grande onore, perché si ha la possibilità di poter scambiare idee e opinioni con altre persone che fanno impresa. Chiaramente lo scambio è sempre più efficace (e piacevole) quando si può fare in presenza.

Le nuove tecnologie, che abbiamo imparato ad apprezzare, ci sono state di grande aiuto soprattutto in questi ultimi due anni ma il vero valore aggiunto dell’associazione è la presenza di una presidente e di un consiglio sempre molto propositivo e disponibile a condividere ogni nuova informazione/idea/notizia.

Una delle mie Concessionarie quest’anno compirà 70 anni: è stata fondata da mia madre che tuttora, nonostante i tempi siano enormemente cambiati, ogni giorno si presenta in Concessionaria. Per portare il suo contributo, perché non ci può essere futuro senza un grande passato e un presente attentamente governato.

Figlia d’arte, quindi, Francesca con una mamma che rappresenta un grande esempio ancora oggi perché il mondo della donna è in cammino, in evoluzione e mirato sempre ad un “bene comune” e senza violenza di cui Francesca è fiera ambasciatrice.