Evasione/ La Guardia di Finanza bussa alla redazione di “Libero”. E acquisisce una lista di 200 conti correnti italiani della banca svizzera Ubs

Pubblicato il 18 Agosto 2009 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

Quattro pagine con i nomi di società, fiduciarie, famiglie blasonate, ricchi e ricchissimi correntisti italiani della banca svizzera Ubs. È la lista dei duecento connazionali che la Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano si è fatta consegnare ieri da “Libero”, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.

«La Guardia di Finanza bussa a “Libero”. Una pattuglia arriva in redazione. Chiede cortesemente, vuole l’elenco dei correntisti Ubs. Degli italiani con depositi sopra il milione di euro che hanno scelto le alchimie degli gnomi svizzeri per far lievitare i propri risparmi», scrive nell’articolo di apertura una delle firme di punta del giornale, Gianluigi Nuzzi, che da inviato a ”Panorama” pubblicò la lista prima di passare al quotidiano di viale Majno.

Si tratta di «un elenco, il primo indispensabile passo per far decollare le verifiche, dopo l’articolo pubblicato venerdì su queste colonne e l’inchiesta iniziata a “Panorama” – spiega Nuzzi – Si tratta di depositi legittimi, soldi custoditi in Italia. Ma gli investigatori vogliono capire se hanno analogia con tenore di vita e dichiarazione dei redditi. Se si tratta solo di soldi rientrati con gli scudi fiscali o se c’è dell’altro nel passato più recente riconducibile a questo miliardo di euro affidato alle cure degli elvetici».

Finanza e Fisco sembra stiano operando una svolta nella caccia ai grandi evasori, prosegue Nuzzi, facendo il punto sul super-pool creato dalla Gdf della Lombardia, che ha coinvolto negli accertamenti fiscali i comandi di altre otto regioni. Intanto, starebbe «allungando il passo» anche l’altra inchiesta partita a febbraio, che ha portato alla scoperta dei 552 correntisti off shore dell’avvocato di Lugano Fabrizio Pessina. Grava il sospetto, infatti, che «ci si trovi davanti a una maxi evasione da un miliardo e 237 milioni».