La Lega attacca il Sud, per Roberto Calderoli è “una pentola con il coperchio che rischia di scoppiare”

Pubblicato il 18 Agosto 2009 - 09:31 OLTRE 6 MESI FA

“Noi della Lega non siamo tipi da spiaggia e ad agosto lavoriamo, diversamente da altri”. Roberto Calderoli accusa chi critica Bossi di “non voler capire la questione. Si guarda il dito e non la luna”. In un’intervista al Giornale, il ministro per la Semplificazione normativa parla di fiducia degli italiani verso le istituzioni “in profondo calo” e dell’inno nazionale come “simbolo di questa disaffezione”: quindi – è il ragionamento – “se si crede nell’unità del Paese, andiamo ad affrontare i problemi reali. E così  avremo luna piena, invece di un quarto di luna. Sempre che non arrivi l’eclisse…”. Eclissi che si avverte più al Sud che al Nord: “Vedo grande intolleranza al Sud, dove c’è una
pentola con il coperchio che rischia di scoppiare”.
Calderoli, in realtà, vede polemiche alimentate apposta, “quasi a voler dire: non siamo riusciti a far cadere Berlusconi con il gossip e la storia delle veline, adesso tentiamo di insidiare, in maniera strisciante, la salda intesa tra Berlusconi e Bossi”. E rilancia invece la questione salari: “Stiamo lavorando sulle buste paga territorializzate, che non c’entrano assolutamente nulla con le gabbie salariali”.
Annunciando “un’azione corale della maggioranza, che raccoglierà i suoi primi frutti già a fine agosto”: al Sud “via libera al Piano d’intervento, con i caveat indicati da Tremonti”, e poi fiscalità di vantaggio e rinuncia all’Ires; al Nord riduzione Irpef in busta paga.
Quanto alle prossime regionali, sui candidati governatori ecco “le solite dietrologie del cavolo. Sistemeranno tutto Berlusconi e Bossi”. E sull’alleanza con i centristi, per Calderoli pochi margini: “Anche se con l’Udc, forse, potremmo vincere in Emilia e Toscana, non credo che il gioco valga la candela. Saremmo poi ovunque sotto ricatto”.