Medio Oriente/ Netanyahu incontra Obama in una fase in cui i rapporti Usa-Israele si sono complicati

Pubblicato il 16 Maggio 2009 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedi incontra il presidente Barack Obama alla Casa Bianca in una fase in cui i rapporti tra gli Stati Uniti e Israele si sono fatti più difficili rispetto ai tempi dell’amministrazione di George Bush, secondo un’analisi che pubblica il New York Times.

Il governo israeliano è irritato e preoccupato dagli inconfondibili segnali che l’amministrazione Obama ha abbandonato l’incondizionato appoggio di cui godeva nell’era Bush, ed anche dall’approccio più moderato della Casa Bianca nei confronti dell’Iran.

Beninteso, entrambi i Paesi considerano l’Iran il principale pericolo per la stabilità della regione, ma le loro risposte a questa minaccia sono decisamente diverse. Infatti, mentre l’amministrazione Obama chiede tempo per portare a compimento le sue aperture diplomatiche verso l’Iran, gli israeliani minacciano che non resteranno a guardare mente Teheran cerca di dotarsi di armi nucleari.

Quando due settimane fa il capo della Cia, Leon Panetta, si è recato a Gerusalemme per incontrare Netanyahu, il premier israeliano gli ha chiesto chiarimenti atti ad indicare che la nuova politica americana verso l’Iran sta funzionando. Dal canto suo, Panetta ha chiesto a Netanyahu, per conto di Obama, di non ”sorprendere” gli Stati Uniti con un attacco preventivo contro i siti nucleari di Teheran. Pare che i colloqui siano stati positivi.

L’ultimo incontro di Netanyahu con un presidente americano fu con Bill Clinton nel 1996, e il colloquio non andò bene, tanto che questi si infuriò per l’ostinazione con cui il leader israeliano sostenne le sue intransigenti posizioni. Questa volta dovrebbe andare meglio, afferma Martin Indyk, ex-ambasciatore Usa in Israele, ”perchè sebbene nessuno sia più preoccupato di lui dall’Iran, sembra che Netanyahu sappia che ora è il momento di seguire il complessivo impegno diplomatico degli Stati Uniti in Medio Oriente”.

”Resta da vedere”, prosegue Indyk, ”se sulla questione iraniana Obama e Netanyahu riusciranno a trovare un terreno comune, perchè altrimenti sarebbe difficile immaginare che Israele possa compiere progressi nei negoziati con i palestinesi e i suoi vicini arabi”. Il problema è che Netanyahu è contrario alla soluzione dei due stati portata avanti dagli Stati Uniti.

D’altra parte, rilevano certi analisti, è possibile che il premier israeliano ostenti le sue posizioni intransigenti a scopo negoziale prima dell’incontro con Obama. ”Credo che sappia che le sue posizioni siano insostenibili”, dice l’esperto mediorientale Robert Malley, ”e credo si proponga di fare concessioni in un secondo momento”.