Muro di Berlino/ E la Thatcher disse “Noi non vogliamo una Gemania unita”

Pubblicato il 18 Settembre 2009 - 11:12| Aggiornato il 19 Settembre 2009 OLTRE 6 MESI FA

Due mesi prima la caduta del muro di Berlino, Margaret Thatcher disse al presidente russo Michail Gorbaciov che né l’Inghilterra né l’occidente volevano la riunificazione della Germania. La lady di ferro spiegò anche che la Russia avrebbe dovuto fare ciò che in suo potere per impedire che l’unificazione tedesca si verificasse.

L’incredibile rivelazione si deva alla sagacia e all’intraprendenza di un giovane scrittore russo, Pavel Stroilov. Quando Gorbaciov lasciò la presidenza dell’unione sovietica, parte dei documenti di stato del suo mandato furono trascritti per la fondazione che stava cominciando a dare vita. Qualche anno dopo, Stroilov, effettuando delle ricerche alla fondazione, capitò sui documenti del periodo immediatamente precedente la fine dell’Urss, comprendendone immediatamente l’immensa portata storica. Copiò allora oltre 1000 documenti conservati nei caveau, prima di emigrare, per precauzione, in Inghilterra. La mossa del giovane Stroilov fu fatta appena in tempo. Qualche mese dopo, i documenti in questioni furono sigillati dalle autorità russe.

Dalle carte copiate da Stroilov emerge l’incredibile scenario di un Europa occidentale,”il mondo libero” come si diceva allora, che cercò, disperatamente e confusamente, di opporsi alla riunificazione della Germania, quando questa era ormai imminente e sebbene tale unificazione fosse stata, ufficialmente, uno dei principali obbiettivi dell’Occidente.

In uno dei meeting con Gorbaciov, la Thatcher disse “Non vogliamo una Germania unita. Questo porterebbe a un cambiamento dei confini postbellici e non possiamo accettarlo perché tale sviluppo minerebbe la stabilità della situazione internazionale e pregiudicherebbe la nostra sicurezza”.

Medesimo giudizio fu espresso dai dignitari francesi. Diplomatici sovietici riferirono a Gorbaciov che la riunificazione della Germania non era nell’interesse della Francia. Riferirono anche che il presidente Mitterrand stava addirittura pensando ad un intervento armato congiunto franco-russo per prevenire la caduta del muro. Il coup d’état sarebbe stato camuffato da intervento umanitario per arginare i disastri di una cataclisma naturale.

Se è vero che il senno di poi è una materia effimera, di cui, si sa, son piene le fosse, è pur sempre sorprendente la cinica posizione dei principali stati europei davanti alla prospettiva di un Europa libera dai regimi di stampo sovietico e soprattutto di un’Europa più unita. La scelta che allora presero le diplomazie occidentali appare tanto più miope e bassamente interessata che l’unificazione tedesca né minò la stabilità dell’Europa (se mai causò ricadute economiche sulla Germania dell’ovest) né pregiudicò la sicurezza dei sudditi di sua maestà la regina.

“We do not want a united Germany” Tatcher dixit.