Padova/ Una poliziotta dichiara di essere lesbica e ora rischia il licenziamento

Pubblicato il 3 Luglio 2009 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

Luana Zanaga è una poliziotta che lavora alla Questura di Padova. Trentanove anni, originaria di Rovigo, una carriera impeccabile. Il suo unico errore? Aver dichiarato di essere omosessuale e aver sfilato al Gay Pride di Genova.  La donna ora rischia il licenziamento.

«Sono lesbica: per questo mi vogliono punire» avrebbe detto.  Il Questore della città veneta ha avviato un’inchiesta disciplinare nei confronti della donna. Tra tre mesi ci sarà la decisione definitiva. Con tutta probabilità “la punizione”, che porterà la firma del capo della polizia Antonio Manganelli, nei suoi confronti potrebbe essere la sospensione dal servizio per sei mesi.

Era il mese di ottobre quando un giornale patavino pubblica un rapporto riservato interno in cui si rivela la sua convivenza con un’altra donna. La spia, secondo Luan Zanaga, è uno dei colleghi che in questi anni l’hanno discriminata, che ha voluto screditarla pubblicamente. Chiamata a rapporto dai superiori, Luana non tace la propria omosessualità e si difende.

Le ripercussioni sono immediate: a Rovigo, dove doveva essere trasferita, dichiarano la sua «incompatibilità territoriale». E proprio da Rovigo parte un violento attacco da un funzionario, che la dipinge come una «una matta lesbica».

Giorni fa la polizia  l’ha ‘processata’ per ore davanti a una commissione disciplinare. La scorsa settimana ha ottenuto anche la solidarietà di Gianfranco Fini, che ha incontrato insieme ad altri rappresentanti di associazioni gay. E non rinnega nulla: «Se rinascessi, vorrei rinascere lesbica e fare la poliziotta».