“Retrosexual”, l’amore retroattivo su Facebook. Alla scoperta degli amori perduti

di Dini Casali
Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 13:21| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Retrosexual – non vi scaldate – significa la retroattività applicata alle relazioni sentimentali. È l’amore ai tempi di Facebook, il social network che mette a disposizione del nostalgico utente una funzione supplementare, il “rewind” come nei vecchi registratori. Mandi indietro e  i mille “se” che costellano la nostra vita sentimentale saltano fuori dalla prigione del tempo riannodando i fili dispersi di legami che furono e potrebbero essere di nuovo.

Vecchie fiamme del liceo, amori estivi passeggeri, relazioni clandestine universitarie, tresche aziendali dimenticate, il deja-vu è adesso sempre in agguato. Galeotto fu un articolo del Time comparso sul web: Elisa Garber cercò in rete il ragazzo a cui aveva dato il primo bacio, lo contattò e 22 anni dopo si son ritrovati marito e moglie. Nei socialforum è scattata l’epidemia: milioni di messaggini e post alla ricerca dell’amante perduto, tutti esaltati dalla possibilità imprevista di ingannare il tempo, disseppellire vecchi amori, cautelarsi con l’usato sicuro.

L’esplosione di questa nostalgia canaglia è un fatto rilevante dal punto di vista sociologico, visto che per esempio solo su Facebook si danno convegno 340 milioni di persone: la “minestra riscaldata dell’amore” come antidoto all’angoscia del cambiamento?