Sicurezza ed intercettazioni: sì al voto di fiducia/ Franceschini: “Maggioranza spaccata”

Pubblicato il 6 Maggio 2009 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia sul disegno di legge sicurezza e sulle intercettazioni. A renderlo noto è stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, al temine della riunione del governo. «La fiducia viene messa oggi, giovedì si vota», ha spiegato il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, che ha poi aggiunto: «È una fiducia come tante. Non vedo problemi nella maggioranza: sarà che sono miope».

Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Prima si approva e meglio è, chiederemo che sia posto in votazione con la fiducia subito, il prima possibile. Il testo da votare è quello della commissione, con qualche modifica. Lo valuteremo».

Intanto alla Camera è stato bocciato a scrutinio segreto un emendamento sostenuto dal Governo alla ratifica del Trattato di Prum che istituisce la banca dati nazionale del Dna e la cooperazione con le banche dati dei Paesi che hanno aderito al trattato. L’emendamento disciplinava i casi di prelievo forzoso del Dna.

Per il Pd la maggioranza è ormai spaccata, come rivelano le dichiarazioni di Dario Franceschini: «Devono tenere la maggioranza con la forza», e di Gianclaudio Bressa, vice presidente dei deputati del Pd: «Non c’è nessun accordo Pdl-Lega e sono terrorizzati dai voti segreti. Per questo sono costretti a mettere la fiducia».

«Ricorrere al voto di fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza sarebbe un grave errore»: è quanto sostiene il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire in un editoriale. Secondo Avvenire, «quest’irrigidimento e quest’accelerazione dell’iter sarebbero un grave errore. In grado di rivaleggiare con quello che si potrebbe considerare il peccato d’origine del disegno di legge. Un sistema di norme che tende a proporre allo straniero immigrato in Italia una sorta di percorso a ostacoli da superare per restare in questo Paese piuttosto che regole chiare verso un’integrazione da ricercare per convenienza e per convinzione».