Ue/ Barroso succede a se stesso alla guida della Commisione Europea. Per Frattini c’è ancora tempo e insiste con la candidatura di Mario Mauro

Pubblicato il 19 Giugno 2009 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

Giovedì sera è stato raggiunto l’accordo all’unanimità a Bruxelles: il leader dei Ventisette hanno confermato Josè Manuel Barroso alla guida della Commissione Europea, ma per la designazione formale si dovrà aspettare il 9 luglio.

In merito al sostegno per il secondo mandato da presidente,  Barroso ha dichiarato: «Sono estremamente orgoglioso. Sono commosso». «Per me è un momento molto importante  – ha proseguito l’ex primo ministro portoghese – perché ricevere tale sostegno non era facile, viste anche le difficili circostanze. Spero di poter avere un chiaro sostegno a favore delle nostre proposte sulla vigilanza finanziaria».

La soluzione vincente per Barroso  sarà riuscire a evitare i rinvii. Se si vota a luglio gli basta la maggioranza semplice e parte dai 264 voti del Ppe sui 763 seggi dell’emiciclo di Strasburgo. Ma se ci dovesse essere un rinvio all’autunno, rischia che la votazione avvenga con le regole del Trattato di Lisbona e a quel punto avrebbe bisogno di una maggioranza assoluta.

Nel frattempo continua il braccio di ferro tra Roma e Varsavia, dopo un incontro tra il premier polacco Donald Tusk, Silvio Berlusconi e il capogruppo dei Popolari, Joseph Daul, in cui non si è riusciti a trovare una «soluzione politica» per il dissidio che contrappone il candidato del Pdl Mario Mauro a quello di Piattaforma civica, Jerzy Buzek.

Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, conferma da Bruxelles, che il Pdl tiene duro sul nome di Mario Mauro «è vergognoso che la delegazione del Pd al Parlamento europeo abbia detto che voterà contro Mauro alla presidenza dell’Europarlamento. L’importante – aggiunge Frattini riferendosi al capogruppo del Ppe a Strasburgo – è che Joseph Daul si sia reso conto che noi siamo il primo partito. Il lavoro è in progress e noi siamo convinti della nostra candidatura».