Vaticano/ Le lettere tra Karol e Wanda. Parla Monsignor Boniecki: “Wanda imbarazza il Vaticano ma tra lei e Karol il legame era troppo forte”

Pubblicato il 2 Giugno 2009 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA

Monsignor Adam Boniecki, dal 1964 stretto collaboratore di Karol Wojtyla a Cracovia e a Roma, analizza la situazione che sta facendo discutere in Vaticano e non solo: le lettere tra Karol Wojtyla a Wanda Poltawska.

Intervistato da “La Stampa”, Monsignor Adam Boniecki spiega: «La familiarità con Wanda ha suscitato malumori e dubbi. Si pensa al Papa come ad un essere spiritualizzato, fuori dalla realtà, invece Wojtyla ha sempre mantenuto la propria umanità. Quella tra lui e la Poltawska non è solo una corrispondenza durata 55 anni, è molto di più. Wojtyla sentiva che Wanda aveva sofferto per lui nel lager e ha sempre avvertito responsabilità verso di lei. L’ha anche fatta operare da specialisti a Bangkok».

Il Monsignore parla poi dei disturbi che questa storia sta creando al Vaticano: «Wanda si sente l’unica persona al mondo a conoscere la verità e a sapere come fosse davvero Wojtyla nella sua grandezza e complessità umana. Tra loro scorreva un flusso esclusivo di contatto e comunicazione. Lei è l’unica che sa tutto questo. Le loro lettere sono personalissime, rivelano un calore umano e una fiducia assoluta. Wojtyla le scrive che è stata la Provvidenza a portarla da lui. Il giorno in cui divenne vescovo, uscì dalla chiesa presentandola come sua sorella. Un legame fortissimo, da parte di entrambi. Tra loro si chiamavano fratello e sorella. Si scrivevano pensieri, meditazioni in uno scambio continuo. Sono più che lettere, è un dialogo privatissimo, ininterrotto. Accanto a Wojtyla, Wanda è cresciuta come donna e come medico, approfondendo i temi dell’amore, della famiglia. Da sempre in Vaticano e in Polonia molti storcevano però il naso perché una donna sempre attorno al Papa fa una cattiva impressione e non è abbastanza discreta».