Caldarroste addio. Prezzo alle stelle? E’ colpa dell’insetto cinese
ROMA – Addio caldarroste: il gelo invernale non sarà scaldato quest’anno dalle castagne. Le poche “sopravvissute” al cinipede cinese avranno un costo quasi proibitivo. Se un cartoccio di caldarroste lo scorso anno costava 4 o 5 euro, il prezzo aumenterà. E aumenterà anche la delusione del consumatore che potrebbe trovarle bellissime fuori, ma marce dentro a causa dell’insetto che le infesta. Per salvare le castagne sarà introdotto un insetto concorrente, ma la “lotta” biologica per riavere le caldarroste durerà dai 5 ai 10 anni. A risentirne non saranno solo gli amanti delle castagne, ma anche i disoccupati che della raccolta di questo frutto avevano fatto un lavoro stagionale.
L’insetto che ha aggredito le caldarroste è il Cinipede Galligeno. Simile ad una vespa arrivò nei boschi di Cuneo nel 2002 e dal Nord Italia ha infestato poi anche Lazio e Toscana, dimezzando la produzione di castagne e infettando 50 chilometri di bosco ogni anno. Gli alberi infetti si riconoscono delle galle sulle foglie, ingrossamenti di color rosso scuro. L’unico modo per debellare il cinipede è inserire nell’ecosistema il suo antagonista, il Torymus sinensis, ma occorreranno dai 5 ai 10 anni perché la produzione torni normale.
Intanto ai consumatori non resta che dire addio alle caldarroste o pagarle a caro prezzo, anche se il prezzo pagato dai disoccupati sarà maggiore. Se ogni anno gli operai in cassa integrazione delle fabbriche tessili e metalmeccaniche chiuse nelle valli potevano contare sulla raccolta delle castagne, ora nessun rimborso dai Consorzi locali sarà disponibile. La Cina dunque non si accontenta di colonizzare i mercati mondiali: involontaria esportatrice di questo parassita, priva l’italiano della castagna e delle tipiche caldarroste.