Clima/ Gli eskimesi dell’Alaska abbandonano i loro vilaggi a causa dello scioglimento dei ghiacci che li proteggono

Pubblicato il 27 Aprile 2009 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

Gli eskimesi dell’Alaska hanno resistito per migliaia di anni in condizioni climatiche tra le peggiori del mondo, ma adesso un nuovo nemico li sta costringendo ad abbandonare i loro villaggi: le inondazioni causate dal riscaldamento globale che fa sciogliere i ghiacci costieri e il sottoterra normalmente gelato che si trasforma in pantano, a quanto scrive la Cnn.

Il piccolo villaggio di Newtok ha dovuto trasferirsi, con i suoi 340 abitanti, a 15 km di distanza, lungo le sponde del Ninglick, ed altri villaggi eskimesi si preparano a fare altrettanto.

I ghiacci costieri sono fondamentali per gli eskimesi giacché agiscono come barriere naturali contro le enormi ondate che si formano durante le tempeste estive oceaniche. In mancanza di essi, la sopravvivenza dei villaggi è impossibile.

La crisi che sta colpendo gli eskimesi è unica nel suo genere giacché i suoi effetti devastanti si fanno sentire lentamente, contrariamente a quanto accade con improvvisi disastri naturali come terremoti, incendi o uragani.

Secondo l’Intergovernamental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, la sorte toccata al villaggio di Newtok è solo un esempio della crisi prodotta dal riscaldamento globale, che costringerà 150 milioni di persone in varie parti del mondo ad abbandonare i loro ancestrali luoghi di residenza entro il 2050.

Le riduzioni di ghiaccio colpiscono anche il Polo Nord. Gli scienziati sono preoccupati che questo fenomeno non si arresti neanche con l’arrivo della stagione fredda.

In genere, lo scioglimento dei ghiacci avviene in estate. D’inverno, invece, il ghiaccio dovrebbe riformarsi. Ma secondo gli scienziati della University College di Londra, le immagini satellitari non mostrano alcun miglioramento.

Anzi, mostrerebbero un ulteriore riduzione. Per Peter Wadhams, ricercatore della Cambridge University, si tratta di «uno dei problemi più gravi», a quanto ha dichiarato al quotidiano britannico The Sun.

Per quanto riguarda l’Antartide, le conclusioni degli scienziati sono discordanti. Secondo due studi correlati pubblicati sulla rivista Nature, la gigantesca placca di ghiaccio che copre l’Antartide Occidentale si scioglierà se i gas serra nell’atmosfera continuano a crescere anche solo lievemente rispetto ai livelli attuali, e se la temperatura dell’oceano aumenterà di soli 5 gradi.

Non solo: se la calotta glaciale occidentale cadrà in mare e quella orientale continuerà a sciogliersi nei suoi margini esterni, il livello globale dei mari crescerà di 7 metri.

Invece, secondo uno studio britannico-americano coordinato dalla British Antarctic Survey e pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, il ghiaccio marino antartico sta aumentando e il responsabile di questo fenomeno è il buco nello strato dell’ozono.

Ma nei prossimi decenni, con il ristabilirsi dello strato dell’ozono e con l’aumento delle concentrazioni di gas serra, questo effetto probabilmente diminuirà.