Allarme maltempo in vista dell’Immacolata: neve e anche valanghe sulle Alpi

Pubblicato il 6 Dicembre 2010 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA

Resta alto l’allarme valanghe in Italia a causa delle abbondanti nevicate di questi giorni depositate su strati di neve già esistenti e debolmente consolidati, su numerosi settori dell’arco alpino. Lo rileva il Corpo forestale dello Stato. Il grado di pericolo è in generale ‘marcato’ (il terzo di una scala di 5 livelli che va da ‘debole’ a ‘molto forte’) per possibili distacchi sui pendii ripidi già con un debole sovraccarico.

Tutta l’area è interessata da nevicate deboli o moderate, tuttora in corso, a partire dai 600 metri, da cielo coperto e scarsa visibilità. La neve fresca, asciutta e a debole coesione a partire dai 2.000 metri di quota, si sta depositando su strati sottostanti di neve ancora poco consolidata ed in quota incrementa nuovi e vecchi accumuli di neve ventata in conche, canali, avvallamenti ed ispessisce, mascherandoli, fragili lastroni in superficie.

Viste le caratteristiche del manto nevoso non ancora stabile su tutto l’arco alpino e ulteriormente sovraccaricato dalle recenti nevicate, il Corpo forestale sconsiglia le attività sci-alpinistiche ed escursionistiche al di fuori delle piste battute e segnalate. Inoltre, è bene tener sempre presente che i primi giorni di bel tempo e sole dopo un periodo di nevicate, anche se discontinue, sono i più pericolosi per le valanghe.

Sull’Appennino Emiliano il grado di pericolo è ‘marcato’ prevalentemente a partire dai 1.400-1.500 metri di quota, sui versanti aperti a pendenza critica oltre il limite della vegetazione arborea, in particolare nei canaloni ed in prossimità dei crinali per la possibile presenza di accumuli da vento, anche consistenti, che tenderanno ad appesantirsi con probabili distacchi di fondo anche con debole sovraccarico.

Nel sottosettore romagnolo la tendenza del pericolo è generalmente stazionaria. ‘Moderato’ il pericolo sull’Appennino settentrionale tirrenico. In particolare, nelle zone montane di ponente la tendenza del pericolo valanghe puo’ salire in corrispondenza di pendii critici e zone di accumulo. Il pericolo è debole, invece, nel resto della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni.