Reggio Calabria, smaltimento illegale di rifiuti: sequestrate 3 società

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – Avevano riempito un intero vallone con rifiuti provenienti da demolizioni edili modificando l’assetto del territorio e creando rischi idrogeologici. A scoprirlo sono stati i carabinieri che hanno sequestrato tre società operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti, il bar ristorante interno all’aeroporto di Reggio Calabria (che rientra tra le proprietà di una delle società coinvolte) e i mezzi di proprietà di 16 aziende diverse. Il tutto per un valore di sette milioni di euro.

A far scattare l’inchiesta della Procura di Reggio Calabria, nella quale sono indagate 22 persone, è stata la visione di alcune foto su un normale sito di consultazione di mappe satellitari, ”Bing Maps”. I carabinieri del Comando provinciale e quelli del Noe si sono accorti che in una delle foto si vedeva un camion scaricare materiale edile in un vallone in un terreno di proprietà della ditta Eko Mrf.

Proseguendo gli accertamenti, gli investigatori hanno scoperto che l’amministratore della società, Bruno Martino, nel 2005 aveva presentato una dichiarazione di inizio attività per la realizzazione di terrazzamenti da destinare a uliveti. Ma degli ulivi, i carabinieri non hanno trovato neanche l’ombra.

I militari hanno quindi deciso di compiere sopralluoghi sull’area ed hanno potuto constatare direttamente che dal terreno fuoriuscivano rifiuti speciali non pericolosi da demolizione quali parti di pilastri in cemento, reti plastiche impiegate sui cantieri, residui bituminosi, legnami. Accertata l’esistenza della discarica abusiva, gli investigatori sono andati avanti ed hanno scoperto anche una serie di irregolarita’ nella gestione ed il trasporto di rifiuti verso la Eko Mrf.

Da qui l’informativa alla procura che ha portato al sequestro del patrimonio mobiliare ed immobiliare delle società Idroterm, Iroterm srl (tra le cui attività c’è anche il bar-ristorazione dell’aeroporto) ed Eko Mrf, oltre a 21 mezzi di proprietà di 16 distinte aziende operanti a Reggio Calabria che conferivano i rifiuti alla Eko Mrf, conti correnti e altri beni facenti capo alle stesse società.

I reati contestati, a vario titolo, ai 22 indagati sono realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali non pericolosi in un territorio in cui vige lo Stato di emergenza nel settore dei rifiuti; traffico di rifiuti, realizzazione di lavori di terrazzamento di terreni a scopo agricolo in assenza dei prescritti titoli autorizzativi e gestione e trasporto non autorizzati di rifiuti speciali non pericolosi.